Le parole del dottor Alberto Zangrillo del San Raffaele stanno facendo discutere da ieri. Ma cosa c’è dietro la sua opinione che il Covid sia ‘clinicamente morto’? Uno studio, curato dal professor Massimo Clementi - direttore del laboratorio di microbiologia e virologia del San Raffaele - che è ancora in corso di pubblicazione, ma che ha convinto lo stesso Zangrillo a fare passi importanti in sostegno di questa tesi.
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In un’intervista al Corriere della Sera, Clementi ha sottolineato come «al San Raffaele non abbiamo più nuovi ricoveri per Covid-19 in terapia intensiva, ma nemmeno in semi-intensiva». Il motivo, secondo Clementi, è che la capacità replicativa del virus si sia indebolita a maggio rispetto a due mesi fa: un’ipotesi che viene dall’analisi di 200 pazienti ricoverati al San Raffaele. Secondo il professore siamo davanti «a una malattia diversa» rispetto all’inizio della pandemia (non una mutazione) per cause non ancora chiare.
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Il Covid è «clinicamente morto»? Ecco la ricerca del San Raffaele di cui parla Zangrillo e che divide gli scienziati

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Lunedì 1 Giugno 2020, 12:30 - Ultimo aggiornamento: 13:45
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