Ostia, ragazza di 15 anni violentata: «Mamma, ho vissuto un incubo». Dieci mesi per trovare il coraggio di denunciare

Ostia, ragazza di 15 anni violentata: «Mamma, ho vissuto un incubo». Dieci mesi per trovare il coraggio di denunciare
Ostia, ragazza di 15 anni violentata: «Mamma, ho vissuto un incubo». Dieci mesi per trovare il coraggio di denunciare
di Alessia Marani
3 Minuti di Lettura
Venerdì 30 Settembre 2022, 08:01

Un segreto di quelli terribili e angoscianti, con il peso della vergogna nel cuore e soprattutto la paura di non essere compresa, il timore di essere lei considerata quella “sbagliata”. Dieci lunghi mesi vissuti come all’inferno prima di riuscire a trovare il coraggio di confidarsi con la mamma: «Ho vissuto un incubo», le ha detto un giorno prima dell’estate liberandosi dai ricordi di quei momenti che la facevano sentire, ogni volta, tanto male. 


SPAVALDI E BORIOSI
 

La quindicenne di Ostia vittima di abusi da parte dei cugini più grandi del fidanzatino ha provato a tenere tutto per sé sperando che prima o poi la smettessero di darle fastidio.

Magari quell’orrore sarebbe svanito come cancellato dal tempo. E aveva provato a non vederli più, a tenerli il più lontano possibile, a difendersi come una ragazzina di 15 anni può fare. Ma quei ragazzi così spavaldi e boriosi, di 23 e 24 anni, uno boxeur, l’altro un calciatore, coi fisici palestrati, che ostentavano così tanta sicurezza di sé, se li ritrovava sempre davanti. 



LE INSEGNANTI
Perché in fondo le scuole superiori di Ostia non sono così lontane tra loro, gli orari di uscita sono spesso gli stessi e incrociarsi per strada non è poi così improbabile. Quell’incubo non passava. Anzi, bruciava sempre di più. Se ne erano accorte anche le insegnanti della quindicenne. Una ragazzina già di per sé fragile, sensibile, bisognosa di cure e attenzioni. Per le prof che avevano imparato a conoscerla e a volerle bene, era cambiata e, improvvisamente, aveva assunto degli atteggiamenti insoliti. «Non era più lei», diranno alla mamma. 


Il sorriso spento, le lacrime versate per quel fidanzato di cui lei pensava potesse fidarsi e che invece si era mostrato così incapace di difenderla fino addirittura a tradirla attirandola in trappola, giorno dopo giorno, quel peso si faceva sempre più macigno impossibile da rimuovere. Finché la mamma non trova la chiave giusta per farla parlare. D’altronde la donna, l’anno scorso, l’aveva vista salire in auto con i tre giovani. L’aveva anche richiamata poco dopo. Ma di certo non aveva capito che cosa potesse essere accaduto.

Quando piano piano, la quindicenne inizia a raccontarle le violenze, lei quasi impazzisce per la rabbia e il dolore. Quella in auto non era l’unica occasione di violenza. C’era stato un altro episodio, un mese dopo, a novembre del 2021: la figlia aveva discusso con il fidanzatino, ma lui sembrava davvero dispiaciuto e pentito, quindi aveva deciso di riprovare a frequentarlo.

 
Un giorno erano a casa di lui, la quindicenne pensava di essere da soli, ecco invece che prima di andarsene, riappaiono i soliti cugini. Ancora una volta, racconta alla madre, è costretta a subirne gli abusi. La madre non perde altro tempo e si reca al commissariato di Ostia per sporgere denuncia. Le indagini procedono e non appena l’informativa arriva al pm, tempo un paio di giorni e scatta l’arresto per i due maggiorenni.

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