USSITA Sabato sera la scossa più forte, poi una decina di quelle di assestamento. Sono state ore di apprensione quelle vissute nel weekend nell’entroterra per via della sequenza sismica iniziata sabato alle 21.16 con la scossa di magnitudo 3.6 con epicentro Ussita e poi altre che si sono susseguite, tutte di intensità minore, ma che comunque hanno riportato la preoccupazione tra le popolazioni del cratere. «Anche questa notte è passata - ha scritto ieri il sindaco di Ussita, Silvia Bernardini -, non certo serenamente. Per quanto riguarda i danni materiali, qualche crepa in più sulle poche case ancora in piedi, d’altra parte quelle già danneggiate ormai o sono state demolite o sono in sicurezza. Purtroppo però la scossa di sabato ha riacceso negli animi della nostra gente la paura. Sì, il nostro è sempre stato un territorio sismico, ed in qualche modo abbiamo anche imparato a conviverci.
Ma quando il terremoto si manifesta con questa intensità, paure ancestrali tornano a farsi sentire e bisogna ricominciare da capo nel convincerci che ce la possiamo fare, che se ricostruiremo bene le nostre case, saremo al sicuro, ma ci vogliono tanta tanta forza e coraggio per restare».
I danni
E poi ancora: «Si è vero, la scossa di sabato non ha fatto grossi danni materiali, ma i danni psicologici e morali non si contano».