Nizza, Renzi e Alfano elevano
al massimo il livello d'allarme

Nizza, Renzi e Alfano elevano al massimo il livello d'allarme
di Marco Conti
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Venerdì 15 Luglio 2016, 11:56 - Ultimo aggiornamento: 12:28
ROMA La strategia del terrore segna un'altra tappa mentre in Italia sale l'allarme e si rafforzano i controlli alle frontiere anche per il timore che complici del terrorista del camion, possano varcare la frontiera. La strage di ieri notte è di fatto avvenuta in Italia e non perché Nizza sia stata città a lungo disputata, ma perché è a pochi passi da un confine inesistente, almeno sino a qualche settimana fa, e per il numero di italiani che anche ieri affollavano la promenade e che probabilmente sono tra le vittime. 

Dal balcone di palazzo Chigi sventola la bandiera francese a mezz'asta insieme a quella italiana ed europea. Matteo Renzi ha riunito il comitato di sicurezza nazionale con i vertici dell'intelligence e il sottosegretario ai servizi Marco Minniti. L'allarme è alto. L'imprevedibilità è l'elemento che più spaventa e che costringe a riorientare sforzi e strategie. L'attentato non è avvenuto  durante i campionati europei, ma il giorno della più importante festa nazionale francese. Non si colpiscono più i luoghi presidiati, porti, aeroporti, stazioni, stadi. I lupi solitari che il Califfato ha scatenato si muovono ovunque sia possibile e con ogni mezzo. 

Una jhad fatta in casa, della vita quotidiana che necessita di un controllo capillare su elementi a rischio e di scambi di informazioni tra paesi che, malgrado le promesse fatte a Bruxelles, i paesi europei praticano con il contagocce.  
Di prima mattina il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha riunito al Viminale il Comitato Analisi Strategica Antiterrorismo. Rafforzati i controlli al confine con Ventimiglia. In  collaborazione con la polizia francese vengono effettuati controlli auto per auto, persona persona. Il livello di allarme è solo un gradino sotto all'attacco in corso, ma senza scambio di informazioni tra polizie sarà difficile vincere la guerra.
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