Neonata ucraina di 5 settimane rapita da una coppia russa: la mamma 27enne della piccola ritrovata morta, la nonna è scomparsa

Secondo i media ucraini, la famigliola è stata vista per l'ultima volta in un ristorante

Neonata ucraina di 5 settimane rapita da una coppia russa: la mamma 27enne della piccola ritrovata morta, la nonna è scomparsa
Neonata ucraina di 5 settimane rapita da una coppia russa: la mamma 27enne della piccola ritrovata morta, la nonna è scomparsa
di Redazione Web
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Sabato 16 Marzo 2024, 11:27

Sono giorni drammatici per una famigliola ucraina rifugiata in Germania. Dopo il ritrovamento il 7 marzo a Hockenheim del corpo di una giovane mamma di 27 anni, Margarita R., erano partite le ricerche per scoprire dove fossero Mia, la figlia neonata di 5 settimane, e la madre di 51 anni, Maryna Stetsenko.

Dopo giorni di ricerca la piccola è stata ritrovata insieme a una coppia russa (43 e 44 anni), coppia sospettata ora dell'omicidio della 27enne e del rapimento della neonata.

Come riportato dalla Bild, l'analisi del Dna ha confermato che si tratta della figlia della cittadina ucraina recentemente assassinata.

Le forze dell'ordine stanno ora cercando di rintracciare la madre 51enne della donna. Secondo quanto scritto dal quotidiano tedesco, la coppia russa avrebbe ucciso la mamma di Mia e sua nonna Maryna Stetsenko per rapire il bambino.

La famiglia vista l'ultima volta in un ristorante

Secondo le forze dell'ordine, la donna era in viaggio con la mamma e la figlia piccola. Tutte scomparse. La madre della ragazza, Marina Stetsenko, è considerata dalla polizia tedesca la testimone più importante.

Secondo i media ucraini, la famigliola è stata vista per l'ultima volta in un ristorante. Lì, le tre si erano incontrate con una donna che sui social media aveva offerto ai rifugiati ucraini aiuto per alcuni documenti tedeschi. Non è noto se la donna sia ora in custodia delle forze dell'ordine.

Margarita, 27 anni, originaria di Kharkiv (Ucraina), è arrivata in Germania dalla Slovacchia con la madre e viveva in un alloggio per rifugiati a Mannheim.

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