«Mio marito vuole uccidersi»: arrivano
i carabinieri e lui semina il panico in auto

«Mio marito vuole uccidersi»: arrivano i carabinieri e lui semina il panico in auto
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Giovedì 11 Aprile 2019, 11:28 - Ultimo aggiornamento: 12:01
MIRA - Serata movimentata, quella di ieri 10 aprile, per i Carabinieri della Tenenza di Mira, che hanno denunciato in stato di libertà un residente, L.S., 36enne, resosi responsabile di guida in stato di ebrezza dopo che alla vista dei Carabinieri, intervenuti sull’Argine per un segnalato tentativo di suicidio in atto, era fuggito guidando la propria automobile in maniera molto pericolosa per sé e per gli altri. Di fatto grazie alla pattuglia intervenuta si è evitato che la condotta personale e di guida dell’uomo avesse conseguenze imprevedibili.

I fatti sono avvenuti intorno alle 19.00, sull’Argine del canale che attraversa Mira in corrispondenza del passante ferroviario, per poi concludersi a Borbiago di Mira dopo che l’auto fuori controllo percorresse a più riprese la trafficatissima Statale Romea in entrambe le direzioni sino alla rotonda del Centro Commerciale Nave De Vero.

I militari della pattuglia della Tenenza di Mira, come detto, sono intervenuti su segnalazione della moglie dell’uomo che – verosimilmente a scopo dimostrativo e sicuramente in preda a forte ebrezza alcolica – si era procurato dei tagli superficiali alle braccia con una lametta. L’uomo aveva deciso quindi di allontanarsi guidando in maniera spericolata e con manovre svianti, imboccando arterie molto trafficate, percorrendo le rotonde più volte completamente e solo per caso senza provocare sinistri stradali.

A quel punto i militari, che avevano seguito le mosse dell’autista, sono riusciti a bloccarlo a Borbiago, lungo la ampia strada che porta al casello autostradale e precisamente in corrispondenza di un distributore di benzina. L’auto dei Carabinieri è stata usata per sbarrare la via al fuggitivo. L’uomo, in evidente stato di forte alterazione da assunzione di alcolici, ed in preda ad uno forte stato depressivo è stato  quindi soccorso e trasportato all’Ospedale di Dolo dove venivano medicate le ferite superficiali agli avambracci, tra l’altro senza nemmeno ricorrere ai punti di sutura,ed è stato in seguito trattenuto per i necessari approfondimenti. Conseguenza inevitabile della sua condotta alla guida sono state  la contravvenzione per guida in stato di ebrezza alcolica, il ritiro della patente e il sequestro dell’auto.
 
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