​Giorgia Meloni a Schlein: «Ci chiedete di risolvere problemi creati da voi». Sulla Fiat: «Attenti a criticare scelte anti-italiane»

Giorgia Meloni al Question TimE
​Giorgia Meloni al Question TimE
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Mercoledì 24 Gennaio 2024, 16:19

«Come ricorda la collega Schlein il tetto alla spesa del personale sanitario fu introdotto nel 2009: ha portato al crescente ricorso ai contratti a termine e al devastante fenomeno dei medici gettonisti. Facciamo i conti con una situazione stratificata in 14 anni. Non chiederò perché non lo avete risolto voi questo problema. Le dirò che è un'implicita attestazione di stima che chiedete a noi di risolvere i problemi che non avete risolto in dieci anni al governo: grazie per fidarvi di noi e del nostro governo». Così la premier Giorgia Meloni alla Camera rispondendo a una domanda della leader del Pd sulle liste d'attesa nella sanità.

L'assegno di inclusione

I primi pagamenti dell'assegno di inclusione «per coloro che hanno superato i controlli - perché, in questo caso, a differenza del reddito di cittadinanza i controlli li facciamo prima e non dopo - partiranno venerdì 26 gennaio. E l'importo medio stimato è di 635 euro al mese, cioè una cifra superiore all'importo medio erogato con il reddito di cittadinanza. Abbiamo dimostrato che dividendo le platee ne avrebbero beneficiato soprattutto coloro che versavano in condizioni peggiori». Lo ha detto in Aula alla Camera la premier Giorgia Meloni, rispondendo a un'interrogazione sulle politiche del governo in materia di lavoro.

La produzione dei veicoli

«Vogliamo tornare a produrre un milione di veicoli l'anno con chi vuole investire davvero sulla storica eccellenza italiana. Se si vuole vendere auto sul mercato internazionale pubblicizzandola come gioiello italiano allora quell'auto deve essere prodotta in Italia questa la questione che dobbiamo porre». Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al question time alla Camera.

Il tema Fiat

«Il gruppo Fiat e i marchi italiani collegati rappresentano una parte molto importante della storia industriale nazionale, in termini occupazionali e di ricchezza prodotta, un patrimonio economico che merita la massima attenzione, e questo significa anche avere il coraggio di criticare alcune scelte del management e del gruppo quando sono state distanti dall'interesse italiano, come mi è capitato di fare, spesso nell'indifferenza generale». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Question Time alla Camera rispondendo a una domanda di Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Per-Renew Europe, su Stellantis.

Gli indennizzi per le stragi naziste

«Consideriamo doverosi gli indennizzi, lo abbiamo mostrato aumentando nel 2023 il fondo.

Non può esserci dal governo un intento dilatorio o ostruzionistico. Ciò non toglie che l'Avvocatura dello Stato debba fare il suo lavoro di verifica sui presupposti per il risarcimento. La completezza del contradditorio non è disattenzione per le vittime ma rispetto della legge. Non c'è nessun intento dilatorio ma un lavoro necessario, usiamo risorse dei cittadini, nel modo più corretto possibile». Così la premier Giorgia Meloni alla Camera rispondendo a Ricardo Magi (+E) sul risarcimento ai familiari delle vittime delle stragi naziste.

L'attacco ai 5 stelle

«Quelle approvate sono le regole che avremo scritto? No. È l'intesa migliore possible alle condizioni date, sì. Quando ti presenti al tavolo delle trattative con un deficit al 5,3% causato soprattutto dalla ristrutturazione gratuita delle seconde e terze case e chiedi maggiore flessibilità è possibile che qualcuno ti guardi con diffidenza. E se noi, nonostante l'eredita pessima abbiamo portato a casa un buon compromesso è perché in un anno abbiamo mostrato che la stagione dei soldi gettati al vento per pagare le campagne elettorali è finita». Così la premier Giorgia Meloni alla Camera rispondendo al M5s sul Patto di stabilità.

Lo scontro con Conte

È scontro nel corso del premiertime alla Camera tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ed il leader M5s Giuseppe Conte. A scatenare l'aspro botta e risposta è l'interrogazione del Movimento Cinque Stelle sulle nuove regole del patto di stabilità. «Quando ti presenti al tavolo delle trattative con un deficit al 5,3% causato soprattutto dalla ristrutturazione gratuita delle seconde e terze case e chiedi maggiore flessibilità è possibile che qualcuno ti guardi con diffidenza - attacca la premier - E se noi, nonostante l'eredita pessima abbiamo portato a casa un buon compromesso è perché in un anno abbiamo mostrato che la stagione dei soldi gettati al vento per pagare le campagne elettorali è finita». Dura la replica di Conte: «Presidente Meloni ma lei cosa è? Un re Mida al contrario. Lui trasformava in oro tutto ciò che toccava, lei tutto ciò che tocca lo distrugge, faccia anche meno»

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