Posta la foto a testa in giù di Meloni, poi il presidente del museo si scusa: «Gesto di pessimo gusto, ma reazione mediatica sproporzionata»

Posta la foto a testa in giù di Meloni, poi il presidente del museo si scusa: «Gesto di pessimo gusto, ma reazione mediatica sproporzionata»
Posta la foto a testa in giù di Meloni, poi il presidente del museo si scusa: «Gesto di pessimo gusto, ma reazione mediatica sproporzionata»
4 Minuti di Lettura
Lunedì 12 Febbraio 2024, 18:44

«All’onorevole Giorgia Meloni porgo le mie scuse umane, sincere e sentite per l’immagine di pessimo gusto che ho, improvvidamente, postato sulle mie storie Instagram. L’ho fatto sull’impeto di una critica (poco attenta nelle modalità) sulle posizioni assunte dalla presidente del Consiglio con riferimento alla “Giornata del ricordo”». Lo scrive in una lunga nota Luca Dell'Atti, presidente del museo civico di Ostuni che nelle scorse ore ha condiviso sulla sua pagina Instagram un’immagine della premier - pubblicata dalla stessa Meloni in occasione del Giorno del ricordo, dedicato ai martiri delle foibe - ma capovolta. Un chiaro riferimento a piazzale Loreto, dove alla fine del secondo conflitto mondiale il cadavere di Mussolini - insieme a quello di Claretta Petacci e di altri 15 gerarchi fastisti - fu appeso proprio a testa in giù. Dell’Atti ha condiviso in una storia questa foto capolvolta della premier ed è subito esplosa la polemica, non solo nella Città Bianca: il post ha infatti sollevato le reazioni indignate del centrodestra nazionale.

Le scuse

«La leggerezza del mio gesto mediatico non ha nulla a che fare con la mia personalità, tutt’altro che violenta. La mia famiglia, la mia storia politica, la mia professione, le mie amicizie dimostrano la mia completa lontananza da modalità e messaggi violenti di qualunque tipo. In parole più chiare: per i miei valori e la mia sensibilità, non potrei neppure concepire di augurarmi la morte di qualcuno. Mi scuso con tutte le persone che mi stimano e conoscono, con l’istituzione Museo e il Comune di Ostuni se, per una superficialità istintiva, ho dato a qualcuno la possibilità di mettere in dubbio la mia serietà, professionalità, capacità di gestione politica e amministrativa. Una storia instagram, però - aggiunge - non ha a niente a che fare con la gestione del Museo di Ostuni. Riconosco la totale inopportunità della pubblicazione, che infatti ho provveduto a rimuovere, ma respingo qualunque accusa relativa alla “agibilità democratica” della gestione del Museo, come qualcuno ha detto.

Ripeto: si è trattato di uno scivolone di cattivo gusto, che ha trovato luogo su un social, che (per ragioni anche anagrafiche) sono abituato a gestire come uno spazio personale. Non certo in pubblica piazza, o sui giornali o ancora nell’esercizio delle mie funzionai di rappresentanza del Museo. La dimensione mediatica (e in particolare la gogna a cui vengo esposto in queste ore) è del tutto sproporzionata all’effettività del gesto, in considerazione del luogo, del momento e del canale tramite cui è stato veicolato. Ecco perché, una volta di più, mi scuso, con autentica convinzione, ma non sono disposto a consentire che la mia persona e la mia figura siano infangate per una reazione mediatica indebita e fuori controllo».

La reazione del Comune

«L'amministrazione comunale di Ostuni prende in maniera chiara e netta le distanze da quanto pubblicato sui suoi profili social dal professor Luca Dell'Atti, presidente dell'Istituzione Museo Civico di Ostuni. Sin dal mio insediamento - spiega il sindaco di Ostuni, Angelo Pomes - grazie al lavoro della Giunta, di tutte le forze politiche che compongono la maggioranza e della macchina amministrativa, anche attraverso un dialogo costruttivo con le forze di opposizione, abbiamo avviato un percorso nuovo che ha come obiettivo quello di riportare la nostra Città ad essere protagonista nel panorama locale e nazionale. Ovviamente non è quanto apparso oggi sulla rete il motivo per il quale vogliamo che si parli di Ostuni e delle sue istituzioni. 

Stiamo facendo ogni sforzo per restituire credibilità alle Istituzioni e per recuperare la fiducia dei cittadini, messa a dura prova negli ultimi anni. Questa circostanza rappresenta un danno all'immagine della nostra città ed al percorso virtuoso avviato. Ribadisco, pertanto, la piena presa di distanza da quanto pubblicato a titolo personale dal presidente del Museo e, in attesa di incontralo per gli opportuni chiarimenti, mi riservo di assumere ogni e qualsiasi decisione per tutelare l'istituzione e tutto il lavoro portato avanti in questi mesi dall'amministrazione comunale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA