Comune e Demanio, patto per migliorare l’immagine di Ascoli: il giardino Colucci diventa parco pubblico

Comune e Demanio, patto per migliorare l’immagine di Ascoli
Comune e Demanio, patto per migliorare l’immagine di Ascoli
di Luca Marcolini
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Venerdì 1 Marzo 2024, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 12:48

ASCOLI Marzo segna l’avvio della metamorfosi di alcuni importanti edifici e aree pubbliche in città. Un percorso già tracciato da Arengo e Demanio per procedere con la permuta di alcuni beni - tra cui il giardino di Palazzo Colucci che diventerà un parco comunale, l’ex Dispensario che accoglierà gli uffici del giudice di pace e l’area dove sarà realizzata la nuova caserma dei vigili del fuoco che, secondo la tempistica inserita nella relativa scheda del piano economico di gestione aggiornato dell’amministrazione comunale, si andrà a completare con il passaggio di proprietà e le nuove destinazioni entro il prossimo mese di dicembre. Si passa, quindi, alla fase procedurale-operativa dell’intesa messa a punto dal sindaco Marco Fioravanti con l’Agenzia del demanio che poi è stata anche ampliata con la sottoscrizione del protocollo per il primo “Piano città” a livello nazionale. Un passo avanti, dunque, per cambiare un po’ il volto del capoluogo andando a rifunzionalizzare beni pubblici. 

La trasformazione

L’obiettivo concreto è attuare il protocollo d’intesa sottoscritto nello scorso mese di novembre tra Agenzia del demanio (Direzione regionale Marche) e l’Arengo. Un’intesa interistituzionale per la razionalizzazione e valorizzazione dei rispettivi patrimoni immobiliari attraverso un’operazione di permuta tra lo Stato e il Comune di Ascoli. Si passa, dunque, all’avvio della procedura per attuare quel protocollo che prevede una serie di attività da svolgere in relazione a quello che viene denominato il Piano Città degli immobili pubblici di Ascoli. L’operazione di razionalizzazione e permuta verrà effettuata, innanzitutto, partendo dalla valutazione estimale dei beni coinvolti. Le proprietà del Demanio riguarderanno la porzione di area verde annessa a Palazzo Colucci, costituita da un parco storico della superficie di 4mila metri quadrati che sarà aperto alla fruizione dei cittadini, e una porzione di un’area scoperta annessa all’ex caserma Umberto I, in corso Mazzini, da destinare a parcheggio per residenti, oltre ad altri beni minori.

I beni che, invece, l’Arengo cederà allo Stato consistono in un’area edificabile in zona Castagneti lungo la Piceno Aprutina, da destinare alla realizzazione della nuova caserma dei vigili del fuoco e nell’immobile dell’ex Dispensario in via Pacifici Mazzoni, nella zona del Polo universitario, da destinare agli uffici del giudice di Pace e dell’Unep oltre ad altri beni meno importanti.

La tempistica

Per quanto riguarda la tempistica per la conclusione delle operazioni di permuta dei beni comunali e demaniali, il cronoprogramma indicato nel piano di gestione dell’Arengo prevede, entro marzo, l’acquisizione della documentazione catastale ed urbanistica necessaria per procedere alla stipula degli atti. Poi, ad aprile, come seconda fase, è previsto l’avvio delle attività preliminari e necessarie alla valutazione e alla verifica di fattibilità dell’operazione di permuta, procedendo alla redazione della “due diligence” dei beni da permutare. A seguire, con conclusione entro il mese di settembre, all’esito favorevole delle valutazioni e delle verifiche sulla percorribilità giuridico-economica dell’operazione di razionalizzazione, verranno definiti tutti gli atti amministrativi di autorizzazione per arrivare poi, entro dicembre, alla sottoscrizione degli atti di permuta per poi concretizzare le nuove destinazioni d’uso di immobili ed aree. Un percorso che poi verrà ulteriormente integrato con altre possibili operazioni che Arengo e Demanio potrebbero mettere a punto proprio nell’ambito della trasformazione delle funzionalità di altri edifici secondo il “Piano città”.

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