Frasi agghiaccianti. Prima di uccidere Giulia Tramontano e Thiago, il bimbo che portava in grembo, il presunto assassino Alessandro Impagnatiello aveva affidato al web le sue intenzioni malvagie.
«Come uccidere una donna incinta con il veleno» e «come avvelenare un feto», sono alcune delle frasi svelate dagli inquirenti che stanno costruendo l'impianto accusatorio nei confronti dell'uomo che avrebbe ucciso la donna e suo figlio con 39 coltellate, scrive Il Giorno.
Piano diabolico
Ma prima dell'aggressione, Impagnatiello avrebbe ipotizzato un modo meno cruento, ma altrettanto diabolico per uccidere Giulia e quello che da lì a poche settimane, sarebbe stato suo figlio, Thiago.
Secondo i magistrati, infatti, nel computer del barman ci sono tracce inequivocabili della sua volontà omicida.
Le ragioni, invece, sono ancora da decifrare. Intanto prosegue il lavoro dei medici legali, che su incarico della procura milanese, stanno cercando quelle risposte che andranno a completare il quadro delle accuse nel processo nei confronti di Impagnatiello.
Esami del Ris
Nelle prossime settimane, infatti, i periti dovranno stilare la relazione sul presunto utilizzo del veleno, che l'uomo avrebbe somministrato alla sua compagna, e che sarebbe stato assorbito anche dal feto, aggravando le accuse con l'ipotesi della premeditazione dell'omicidio.
Crudeltà estrema
Gli esami, però, vanno oltre il Dna del capello, perché gli inquirenti intendono fare luce anche sul momento esatto della morte di Giulia; se dopo la prima coltellata o le successive, un dettaglio macabro, ma che servirà per delineare ed aggiungere l'aggravante della crudeltà nell'omicidio.
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