Il figlio viene promosso, i genitori si rivolgono al Tar perché sia bocciato: il motivo è da applausi

Il giudice amministrativo in via cautelare la richiesta dei genitori, fissando la discussione in sede collegiale a fine settembre

Il figlio viene promosso, i genitori si rivolgono al Tar perché sia bocciato: il motivo è da applausi
Il figlio viene promosso, i genitori si rivolgono al Tar perché sia bocciato: il motivo è da applausi
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Martedì 12 Settembre 2023, 12:15

La fine dell'anno scolastico è croce e delizia per gli studenti di tutto il mondo. Da una parte i promossi sono pronti a godersi l'estate e a ricaricare le pile dopo un anno di studi, dall'altra i bocciati affrontano le vacanze con la consapevolezza di dover ripetere l'anno e i rimpianti per un anno perso. E sempre più spesso i genitori ricorrono al Tar per segnalare le ingiustizie vissute dai figli sui banchi di scuola, con la speranza di strappare una promozione non alla cattedra, ma in aula. 

Ma quanto accaduto a Trento è un episodio più unico che raro. Due genitori, infatti, si sono rivolti al Tar per chiedere che la promozione del figlio (iscritto in una scuola elementare) fosse annullata.

Il motivo, però purtroppo, è tutt'altro che divertente...

Genitori chiedono al Tar che il figlio venga bocciato

Si tratta di un caso singolare, dati i numerosi ricorsi presentati solitamente a fine anno per ragioni opposte. Tuttavia, a quanto riporta il quotidiano l'Adige, la decisione dei due coniugi è stata quella di anteporre il benessere del proprio figlio, garantendogli la possibilità di ripetere l'anno in modo più sereno dopo un periodo particolarmente difficile.

La decisione dei genitori è avvenuta al temine di un percorso scolastico in cui il figlio, a causa di problemi di salute, è stato assente dalle lezioni per lunghi periodi. Il bambino è riuscito comunque a stare al passo con i compagni, tanto da ottenere a fine anno una valutazione complessivamente positiva.

I genitori hanno, però, chiesto al dirigente scolastico di annullare la decisione e di permettere al figlio di ripetere l'anno. Di fronte al rifiuto del dirigente di convocare nuovamente il consiglio di classe, i coniugi si sono rivolti al giudice amministrativo. Con un decreto pubblicato prima dell'avvio delle lezioni, il Tar ha accolto in via cautelare la richiesta dei genitori, fissando la discussione in sede collegiale a fine settembre.

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