I polmoni di Andrea Purgatori erano devastati dal tumore. Il regista e sceneggiatore sarebbe morto per un collasso cardiopolmonare. È questo il primo informale esito dell'autopsia che si è svolta questo pomeriggio. I periti della procura di Roma, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo dopo la denuncia dei figli di Purgatori, si sono dati appuntamento però con i consulenti di parte scelti dagli stessi familiari, assistiti dagli avvocati Michele e Alessandro Gentiloni, e dei due indagati Gianfranco Gualdi e Claudio di Biasi, assistiti da Fabio Lattanzi, il 6 settembre, quando saranno disponibili i risultati della biopsia cerebrale. I medici hanni rilevato un ispessimento cerebrale ma non hanno potuto stabilire di quale natura. Intanto domani nella sala Potomoteca del Campidoglio avrà luogo la camera ardente, mentre venerdì, nella chiesa degli artisti, saranno celebrati i funerali.
Andrea Purgatori, la camera ardente
La camera ardente di Andrea Purgatori sarà allestita domani pomeriggio in Campidoglio nella Sala della Protomoteca (ingresso lato Portico del Vignola).
I funerali e l'inchiesta
Dopo l'arrivo del nulla osta per la salma del reporter, sono stati fissati per venerdì prossimo i funerali, che si svolgeranno alle 10 a Roma nella Chiesa degli Artisti a piazza del Popolo, mentre domani nel pomeriggio è prevista la camera ardente in Campidoglio. I pm della Procura di Roma - i quali hanno aperto un fascicolo che vede indagati due medici della clinica romana Pio XI per omicidio colposo - hanno già ascoltato alcune persone e diverse altre, tra cui sanitari e conoscenti del reporter, saranno sentite nei prossimi giorni per ripercorrere gli ultimi mesi di vita di Purgatori e il decorso della sua malattia. La clinica Pio XI ha comunque precisato che il giornalista nella struttura «ha svolto solo accertamenti di diagnostica per immagini e una biopsia».
Il ricordo nel museo di Ustica
Intanto c'è chi pensa di dedicare uno spazio al ricordo di Andrea Purgatori nel museo per la memoria di Ustica. A lanciare questa proposta, avanzata al sindaco e al Comune di Bologna, è Daria Bonfietti, presidente dell'associazione dei parenti delle vittime della strage dove persero la vita 81 persone il 27 giugno 1980 a bordo di un Dc9. È una vicenda sulla quale Andrea Purgatori ha sempre cercato la verità conducendo inchieste e approfondimenti che portarono a riaprire il caso. «C'è un legame profondo tra la sua esperienza umana e giornalistica e la strage di Ustica, che impone di ricordarlo proprio vicino a quel relitto del Dc9 Itavia che in tanti anni ha descritto chiedendo giustizia», sostiene Bonfietti.