Andrea Purgatori, i figli rompono il silenzio: «Nessuna metastasi, la diagnosi fu errata. Siamo increduli»

Andrea Purgatori si poteva salvare, la famiglia: "Nessuna metastasi. La diagnosi fu errata"

Andrea Purgatori si poteva salvare, lo sconcerto dei figli: «Nessuna metastasi. La diagnosi fu errata»
Andrea Purgatori si poteva salvare, lo sconcerto dei figli: «Nessuna metastasi. La diagnosi fu errata»
di Redazione web
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Lunedì 8 Aprile 2024, 09:13

La morte di Andrea Purgatori è sempre più un giallo. La famiglia è sconcertata da quello che è emerso. La lettura dei fatti che hanno accompagnato la morte del giornalista lascia senza parole i figli, Edoardo e Victoria. Ma hanno fiducia nella magistratura e dopo nove mesi di silenzio esprimono il loro dolore e le loro perplessità. 

Purgatori era affetto da un severo tumore ai polmoni, quella consulenza ha accertato che i medici curanti non seppero diagnosticare l’endocardite  - infezione delle valvole cardiache - che determinò la morte. Di più, secondo gli esperti è «censurabile la gestione clinica di Purgatori presso la casa di cura Villa Margherita». Ciò che oggi emerge è che una consulenza medica, disposta dal pm Giorgio Orano ha individuato i punti deboli nel trattamento terapeutico di Purgatori. 
 

La diagnosi sbagliata

«La diagnosi iniziale del maggio 2023 - raccontano al Corriere della Sera - era errata come è risultato senza incertezze dall’ indagine autoptica disposta sul corpo di nostro padre» dicono citando quei medici che oggi sono sotto accusa da parte dei pm». 

Partita la denuncia, sono quattro gli indagati al momento e corrispondono ai medici dell'equipe d iVilla Margherita: il professor Gianfranco Gualdi, il suo collaboratore Claudio Di Biasi, la collega Maria Chiara Colaiacomo, il cardiologo Guido Laudani

«Come è potuto succedere?»

Edoardo, Ludovico e Victoria proprio non comprendono come «siano state scambiate delle ischemie per metastasi celebrali, e non c’è spiegazione sul perché esperti radiologi abbiano potuto incorrere in un simile errore».

Il riferimento è al contenuto della consulenza consegnata al pubblico ministero. Il punto, fanno sapere, è che quella diagnosi sbagliata ha avuto «conseguenze gravissime». Il risultato? Cure radio terapiche su tutto l’encefalo alla massima potenza e intensità, successivamente alle quali «si è verificata una rapida decadenza fisica di nostro padre», sottolineano i figli.

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