La stazione di San Benedetto si trasforma in un dormitorio per clochard. Fuori uso i bagni per i disabili

La stazione di San Benedetto si trasforma in un dormitorio per clochard. Fuori uso i bagni per i disabili
La stazione di San Benedetto si trasforma in un dormitorio per clochard. Fuori uso i bagni per i disabili
di Emidio Lattanzi
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Lunedì 3 Ottobre 2022, 04:25 - Ultimo aggiornamento: 15:30

SAN BENEDETTO - Una stazione ferroviaria trasformata in un dormitorio dove i disabili non possono nemmeno andare in bagno perché nel locale che dovrebbe ospitare i servizi sanitari ci sono scope e aspirapolvere. È la fotografia dello scalo ferroviario centrale di via Gramsci dopo le segnalazioni sul bagno per i disabili trasformato in un ripostiglio per le attrezzature del servizio di pulizia. Ma anche della presenza di numerosi senzatetto che, nottetempo, dormono a terra nella sala d’aspetto e, all’esterno, nell’area a ridosso del piazzale della stazione. In queste ultime notti c’è chi dorme steso in terra, sotto le coperte, sul freddo pavimento della sala d’aspetto. 

 
I giacigli
Addirittura c’è stato anche chi, nelle scorse settimane, si è costruito un giaciglio sul davanzale della biglietteria mentre si riesce a dormire anche a ridosso delle serrande che si trovano sotto la fine della scalinata che collega piazza della stazione a via Calatafimi.

Una situazione che fa il paio con quanto sta accadendo nell’area delle palazzine in eterna costruzione alle spalle del Ballarin, nella zona portuale da dove giungono segnalazioni di numerosi clochard che si sarebbero accampati lì, da diverse settimane, per la notte. Una somma di situazioni che fotografano in maniera preoccupante lo stato di cose relativamente all’emergenza abitativa. A tutto ciò, per quanto riguarda la stazione ferroviaria di San Benedetto, si aggiunge la situazione dei servizi denunciata dal Comitato Ferrovia Salaria «Il bagno per i disabili della locale stazione - spiega il portavoce del comitato, Guido Benigni - è stato trasformato in ripostiglio per le pulizie (scope, palette, scala, aspirapolvere, idropulitrice, tubi, ecc.). Chiaramente le attrezzature dovrebbero trovare altra sistemazione, siamo certi che questo avverrà quanto prima». Anche perché la stazione ferroviaria di San Benedetto è una delle dieci (su 63) delle Marche a dover offrire il servizio di assistenza Prm (Persone con Ridotta Mobilità).


Le barriere
«Nonostante ciò - sottolinea Benigni dal comitato che da anni si batte per l’attivazione di una linea ferroviaria tra San Benedetto e Roma attraverso il vecchio tracciato della Salaria oltre a non essere dotata di un ascensore a quanto pare non dispone nemmeno di servizi igienici adeguati. Con questo non vogliamo certamente incolpare gli addetti alle pulizie che quotidianamente si prodigano per mantenere come si deve la stazione, anzi cogliamo l’occasione per ringraziarli per lo straordinario impegno. Siamo certi che la società Reti Ferroviarie Italiane faccia sparire al più presto quel cartello “Fuori servizio per manutenzione” che oltretutto appare significativamente deteriorato dai fenomeni atmosferici. Per quanto tempo la situazione graverà ancora sui soggetti più deboli?». Benigni aggiunge inoltre che, a livello generale, i collegamenti ferroviari nelle Marche Sud registrano un grave handicap infrastrutturale: dall’inadeguatezza del numero di treni ad alta percorrenza al ritardo progettuale della Ferrovia dei due Mari fino alla mancata riqualificazione della stazione di San Benedetto per ammodernare prima quella minore di Osimo.

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