Senigallia, oggi il clochard fortunato chiamato "Cassano" incasserà 30mila euro vinti al Superenalotto: «Ora cerco mia madre»

Senigallia, oggi il clochard fortunato chiamato "Cassano" incasserà 30mila euro vinti al Superenalotto: «Ora cerco mia madre»
Senigallia, oggi il clochard fortunato chiamato "Cassano" incasserà 30mila euro vinti al Superenalotto: «Ora cerco mia madre»
di Sabrina Marinelli
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Lunedì 27 Novembre 2023, 01:30 - Ultimo aggiornamento: 15:17

SENIGALLIA Dalle notti gelide trascorse su una panchina al confort di una camera d’albergo, dove poter riprogrammare la propria vita. Resettare tutto e ricominciare da zero. E’ il riscatto del senzatetto Gianluigi, affettuosamente ribattezzato Cassano (forse per l’accento barese) dagli amici di Senigallia. Oggi saranno suoi circa 30mila euro, quanto rimane al netto delle tasse dei 37.045 euro vinti al SuperEnalotto lo scorso 24 ottobre. Ha vinto a Senigallia, provincia di Ancona, nella tabaccheria di Massimo Severi sotto i Portici Ercolani. E dopo quel colpo di fortuna, altre vincite per un totale di 200 euro tra Lotto e gratta e vinci, come se la buona sorte avesse deciso all’improvviso di ripagarlo di tanti anni di vita grama. Intanto, Cassano si è trovato un tetto.

 


Una camera d’albergo


«Ho preso una camera in albergo a Pesaro, è stata la più conveniente che ho trovato – racconta il 47enne barese –, i soldi finiscono in fretta quindi devo spenderli con parsimonia. Il mio obiettivo è trovare una casa da affittare a Senigallia per ottenere la residenza, poi farò richiesta per una casa popolare». Senza residenza non aveva infatti potuto accedere alla graduatoria finora. Era un invisibile fino al 24 ottobre, anche se molti senigalliesi l’hanno aiutato. E’ proprio lui a farlo sapere. Non aveva nulla, nemmeno la tessera sanitaria per poter riscuotere la vincita ma anche questo ostacolo è stato superato. Del suo passato si sa poco, non ne parla volentieri. Traspare delusione dal suo sguardo, che improvvisamente si fa cupo, quando si affronta il discorso su come abbia fatto a finire su una panchina. Racconta di aver lavorato in un ristorante di Riccione, poi è arrivato nelle Marche, tra Pesaro e Senigallia. Proprio qui ha trovato un porto sicuro quando ha perso il lavoro. C’è stato chi gli ha aperto la porta di casa, per toglierlo da quella panchina in via Mastai.

E’ stato accolto anche alla Caritas ma quel suo spirito libero spesso lo ha riportato in strada. «A volte – ammette – mi sono ritrovato a condividere la camera con persone che avevano già i loro problemi e ho preferito arrangiarmi per stare in pace, sto bene da solo». E’ un uomo schivo Gianluigi, si porta dentro delle ferite nell’anima che l’hanno reso diffidente, ma sa essere allegro e scherzoso. Il legame con la famiglia, invece, si è spezzato ma il motivo preferisce tenerselo per sé. «Da tanto non vedo mia madre – confessa con un po’ di amarezza –, il rapporto si è rovinato ma voglio andare a trovarla e condividere con lei questa vincita. Noi siamo originari di Bari ma lei adesso vive a Taranto. E’ pur sempre mia madre, voglio rimediare. Mio nonno, invece, è stato un maestro di vita». 


Tornare a casa


Forse la vincita è la sua occasione per tornare a casa a testa alta, anche se il suo posto ormai è a Senigallia. E’ molto religioso e sa chi l’ha davvero aiutato. Ha centrato un punto 4 SuperStar con una giocata da 1,50 euro. La combinazione vincente è stata: 8, 18, 41, 54, 75, 79, numero Jolly 42, numero SuperStar 8. «L’8 è il numero della Madonna, dell’Immacolata – spiega –, io sono molto religioso e lo gioco sempre. La Madonna mi ha aiutato. Gioco sempre gli stessi numeri, cambiando anche tabaccheria e città. Ho vinto altre tre volte, complessivamente 200 euro. Sono andato avanti quando non avevo più nulla grazie a queste modeste vincite. Punto sempre piccole somme». Non è stato facile riscuotere quella più grande perché, da senzatetto, non aveva una tessera sanitaria e un codice fiscale valido.


Il tabaccaio


Il tabaccaio Massimo Severi, dove ha vinto, l’ha aiutato indicandogli come fare per ottenerla. Gli ha prestato anche 50 euro, che riavrà. «E’ giusto ricordarsi di chi ti ha aiutato – prosegue il clochard –, bisogna essere riconoscenti, quindi salderò i miei debiti. Poi inviterò chi si è rivelato davvero un amico a cena». Sa che 30mila euro non lo terranno lontano dalla panchina per sempre. «Dovrò cercarmi un lavoro – aggiunge -, Voglio comprarmi la bicicletta e poi prendere la patente».

 

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