Sul Parco Marino Marinangeli negazionista: «Ma quale fine delle specie ittiche»

Sul Parco Marino Marinangeli negazionista: «Ma quale fine delle specie ittiche»
Sul Parco Marino Marinangeli negazionista: «Ma quale fine delle specie ittiche»
di Alessandra Clementi
3 Minuti di Lettura
Venerdì 11 Agosto 2023, 04:45 - Ultimo aggiornamento: 12:16

SAN BENEDETTO - «Il riscaldamento del mare non sta portando a una crisi ittica, anzi stiamo avendo specie mai pescate in passato». Parole del consigliere comunale Lorenzo Marinangeli che con queste dichiarazioni cerca di replicare ai promotori del Parco marino, in primis Massimo Rossi, secondo i quali il riscaldamento del mare, la pesca eccessiva e l’inquinamento porteranno a una drastica riduzione della biodiversità marina. 


La testimonianza

«Da storico commerciante ittico – spiega il consigliere Marinangeli – posso testimoniare come in questi ultimi anni si sia registrato il record storico per la quantità di merluzzi pescati. Le mazzancolle non si vedevano più da 40 anni mentre ora ne vengono pescate in quantità massiccia. Il tutto grazie al clima tropicale. Lo stesso accade per i gamberi rosa che 30 anni fa non c’erano. Tra l’altro ora abbiamo a che fare con il granchio blu che sta popolando l’Adriatico, da Rimini fino Chioggia, se ne commercializzano 40 chilogrammi al giorno e sta distruggendo specie ittiche tanto che nel Veneto è stato chiesto lo stato di calamità. Ma in caso di Parco marino come potrebbe essere eliminato visti i veti esistenti? La crisi ittica c’è ma non dettata dalle temperature bensì dalle leggi europee». Ma a che punto è il progetto? «L’Ispra- spiega il vice sindaco Tonino Capriotti - ha chiesto alcuni documenti a tutti i Comuni interessati dal Parco marino e l’amministrazione di San Benedetto ha già inviato il dossier, quindi l’iter sta proseguendo». Marinangeli ricorda, inoltre, come sono 29 le piccole zone con fondale roccioso dove non si è mai pescato in passato e dove vivono altre realtà di pesce che da sempre sono preservate alla pesca. «Non è il caso di paragonare queste realtà a San Benedetto ed alla sua costa- spiega il consigliere della Lega - Infatti ad Ancona solo un tratto del golfo del Conero è area protetta ma non la costa, infatti il comune di Sirolo e di Numana sono stati contrari all’istituzione dell’area protetta. Solo a Torre del Cerrano esiste un area protetta di circa 7 chilometri simile alla nostra costa ma occorre essere onesti dicendo che le promesse iniziali non sono state poi mantenute dagli enti territoriali nei confronti dei vongolari ai quali hanno poi vietato la pesca». Sull’altra sponda Massimo Rossi portavoce dell’associazione a favore del Parco marino del Piceno spiega: «In Italia, dal 2010 a giugno 2023 sono stati registrati 96 eventi meteo estremi che hanno causato danni e a luglio per 4 giorni di fila la temperatura media globale ha raggiunto il record di 17 gradi. Se la temperatura del mare aumenterà ulteriormente ci sarà un cambiamento profondo della fauna ittica con la conseguente crisi del settore ittico. Il riscaldamento dei mari e la pesca eccessiva porteranno infatti ad una drastica riduzione della biodiversità marina». 
L’incontro
E si discuterà proprio di Parco marino nell’incontro in programma domenica alle 18 presso il Villaggio dei pescatori a Grottammare, tra sostenitori dell’area protetta e le associazioni turistiche e dei consumatori.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA