Scatta il fermo pesca di un anno difficile: «Il gasolio e l’alluvione ci hanno colpito»

Da oggi parte l’interruzione ad Ancona fino al prossimo 9 settembre. Il contesto non è felice

Scatta il fermo pesca di un anno difficile: «Il gasolio e l’alluvione ci hanno colpito»
Scatta il fermo pesca di un anno difficile: «Il gasolio e l’alluvione ci hanno colpito»
di Peppe Gallozzi
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Sabato 29 Luglio 2023, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 11:55

ANCONA - Scatta il fermo pesca ad Ancona da oggi fino al prossimo 9 settembre. Lo stop chiude un anno difficile per il mare e per la filiera del pesce. Un anno impervio che ha messo a dura prova il settore ittico presentandogli un conto, troppe volte, salato. Prima il caro-gasolio che ha costretto i pescherecci a fermarsi per protestare contro gli aumenti del carburante. Proteste lunghe che hanno interessato Ancona, le Marche e più in generale l’Italia intera. Poi i mancati ristori per i quali, in tanti, sono ancora in attesa. Infine l’alluvione che si è abbattuta tra maggio e giugno nel centro-Italia colpendo, inevitabilmente, anche il mare e creando una sorta di psicosi nella popolazione che si è riflessa nell’acquisto del pesce. 


«Aspettiamo gli aiuti»


«E’ stata una stagione veramente difficile per la pesca - spiega Apollinare Lazzari, presidente dell’Associazione produttori pesca di Ancona - Il caro gasolio, gli scioperi che hanno fatto seguito, i primi risultati con i prezzi che calavano ma le difficoltà erano sempre presenti.

Poi l’alluvione, un altro scoglio durissimo. Siamo abituati a non demordere ma, ad esempio, gli aiuti che ci erano stati promessi non sono arrivati». Il maltempo che si è abbattuto nel centro Italia, in particolare su Marche e Emilia Romagna, ha creato anche una situazione strana nel pensiero collettivo: «E’ stata una mazzata. Nonostante le analisi e gli esperti garantissero sulla bontà e qualità del pesce la gente aveva paura. Anche moscioli e vongole sono stati interessati da questa problematica. C’è chi chiedeva pesce d’importazione ma noi peschiamo già in acque pulitissime e siamo soggetti a tanti controlli. Se ci fosse stato qualcosa di poco chiaro ci saremmo fermati subito». Poi uno sguardo al futuro: «Speriamo di migliorare questa situazione - conclude Lazzari - Basterebbe che il gasolio rimanesse a prezzi contenuti e che da Roma arrivassero gli aiuti promessi. La Regione sta facendo il suo ma da sola non può ovviare a tutta la situazione».


«Sotto Covid più richiesta»


Per le vongolare il contesto è stato pressoché simile. Domenico Lepretti, numero uno del Co.Ge.Vo. Ancona, ha tracciato il proprio bilancio fornendo anche qualche particolare interessante rispetto al recente passato: «Il mercato non ha fatto riscontrare grandi esigenze e noi, di conseguenza, ci siamo dovuti attenere. Paradossalmente sotto Covid, con la gente in casa, la richiesta del prodotto era maggiore». E ancora: «Abbiamo vissuto un’annata strana. L’alluvione ci ha penalizzato ma, soprattutto, perchè si sono generate voci sbagliate legate all’inquinamento. Ancora oggi c’è chi chiede spiegazioni nonostante rassicurazioni autorevoli. Speriamo di ripartire con una marcia giusta per il futuro». 
 

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