SAN BENEDETTO - Dal dramma alla farsa, ma ciò che conta, alla fine, è che nessuno è rimasto a piedi. Un Ferragosto con la metà degli ombrelloni è quello che già si è vissuto negli ultimi due anni a san Benedetto, ma stavolta il distanziamento da Covid non c’entra.
Il tutto esaurito è stato centrato e, forse, se si vuole qualcosa in più va programmato, aumentato il numero degli hotel - non ridotto concedendo le trasformazioni in residence - aggiornando il Piano di spiaggia. Buono il numero degli eventi, almeno uno a sera, non tutti capaci di attirare folle oceaniche ma l’accoglienza è garantita. Anche per gli stranieri, attirati dai concerti nei quali non serve conoscere la lingua. Dunque tutto bene? Non proprio. Il caso che ha scosso la Riviera è finito sui giornali nazionali e in Tv. Sempre meglio dei coliformi fecali della Romagna, ma certo voler strafare, prima con gli scontrini alle stelle e poi con i troppi ombrelloni ha dato l’immagine di una città che il turista lo vuole un po’ spremere.
E così c’è qualcuno che ci ha messo del suo per sbertucciare i concessionari, piazzando i propri ombrelloni, comprati magari a pochi euro al supermercato, davanti alle attuali prime file pagate a peso d’oro dai narcisisti dell’abbronzatura.