San Benedetto, mancata sicurezza in mare scattano le multe della Capitaneria e gli chalet chiudono. Protestano i turisti

San Benedetto, mancata sicurezza in mare scattano le multe della Capitaneria e gli chalet chiudono. Protestano i turisti
San Benedetto, mancata sicurezza in mare scattano le multe della Capitaneria e gli chalet chiudono. Protestano i turisti
di Marco Braccetti
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Venerdì 22 Settembre 2023, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 15:01

SAN BENEDETTO - Multe, chalet che abbassano le saracinesche, turisti inferociti e accese polemiche politiche. Finisce con un vero e proprio terremoto balneare l’estate 2023. Il prolungamento della stagione dal 17 settembre al 1° ottobre, varato dalla Regione Marche ha generato un effetto domino negativo. La Capitaneria di porto sambenedettese ha evidenziato come a tale estensione doveva seguire il prolungamento del servizio di salvamento a mare da parte dei concessionari di spiaggia. 

 



Un servizio cessato a inizio mese e non riattivato. Ieri mattina, la lacuna è stata certificata da una raffica d’ispezioni effettuate dai militari inviati dalla comandante Di Maglio. Sono iniziate a fioccare le sanzioni. Tra i multati (con un verbale di oltre mille euro) il titolare dello chalet Stella Marina: Giuseppe Ricci. «Stiamo vivendo una situazione surreale, ma l’errore principale è stato fatto dalla Regione Marche - dice il diretto interessato -. La delibera che estende la stagione balneare si presta a varie interpretazioni e la nostra Capitaneria ne ha scelto una, a mio avviso, molto rigida». Ricci ha annunciato che per questa mattina ha in programma un incontro presso la sede della Guardia costiera, per cercare un chiarimento, anche se ormai fuori tempo massimo.

Sì, perché nel dubbio di stare in una situazione fuorilegge, diversi chalet hanno preso una decisione drastica: interrompere del tutto i servizi di spiaggia. In qualche caso, la cessazione dell’attività potrebbe esser stata anche imposta dall’Autorità marittima. Per obbligo o per scelta, il risultato non cambia. «Alla fine, a rimetterci siamo noi turisti. Sono molto amareggiata, mi dispiace per San Benedetto. In una località che promuove così tanto la propria accoglienza, certe cose non dovrebbero accadere» afferma Luisella Maggioni: storica villeggiante proveniente da Gallarate. La turista dice di venire in vacanza in Riviera da ben 44 anni. Ieri, di punto in bianco, allo chalet che frequenta le ha fatto sapere che non poteva più usufruire delle attrezzature balneari. 

«C'è un rimpallo»
 

«Mi hanno detto della questione dei bagnini - dice la turista lombarda - ho provato anche a telefonare alla Capitaneria, c’è un rimpallo di responsabilità e alla fine ci rimettiamo noi bagnanti. Ora dovrò andare nella spiaggia libera». Sì, perché tale provvedimento si applica in maniera più soft per quei lidi, dov’è stato sufficiente affiggere una cartellonistica informativa. Dunque il Comune (competente sulle spiagge libere) si chiama fuori. «In questo caso, il Comune non svolge alcun ruolo, e un consigliere comunale, a meno che non abbia solo il desiderio di apparire comunque sui giornali, avrebbe il dovere di saperlo» dice il sindaco Antonio Spazzafumo, replicando ad Emanuela Carboni. L’esponente della minoranza aveva criticato l’amministrazione, a suo dire incapace di interloquire con la Capitaneria.

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