San Benedetto, l'impegno di Alfano
per i marittimi bloccati in Gambia

Il peschereccio Idra Q sequestrato da tre mesi in Gambia
Il peschereccio Idra Q sequestrato da tre mesi in Gambia
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Domenica 17 Maggio 2015, 19:40 - Ultimo aggiornamento: 19 Maggio, 20:51
SAN BENEDETTO - "La questione dell’Idra Q e del suo equipaggio bloccati in Gambia da tre mesi è molto delicata. Il Ministero sta lavorando per cercare di trovare al più presto una soluzione”. E’ quanto ha affermato il ministro dell’ interno Angelino Alfano intervenuto ad Ancona al vertice elettorale col governatore Gian Mario Spacca. Dopo i due recenti tentativi di arresto di Massimo Liberati e i ripetuti dinieghi della milizia locale a lasciar partire peschereccio ed equipaggio, il governo italiano e la diplomazia sembrano essersi rimessi in moto.

In Gambia ormai si assiste ad un braccio di ferro tutto interno a fare da contorno alla spinosa vicenda dell'Idra Q.

Il peschereccio è bloccato nel porto di Banjul per una rete dalle maglie di qualche millimetro più larghe del consentito. Una vicenda che ha portato in carcere, per diversi giorni, due ufficiali della nave, il comandante Sandro Di Donato di Silvi e il sambenedettese Massimo Liberati, direttore di macchine dell'imbarcazione.

In sostanza quello che starebbe accadendo nel piccolo stato africano è legato ad una schermaglia, piuttosto pesante, tra l'autorità giudiziaria locale e l'Alta Corte che, di fatto, rappresenterebbero due fazioni distinte.

I primi sono infatti eslcusivamente "locali" mentre l'Alta Corte rappresenterebbe una sorta di retaggio dell'appartenenza del piccolo stato al Commonwealth dal quale però, un paio di anni fa, il Gambia si è ritirato per volere del presidente Yahya Jammeh.

Così l'Alta Corte, uno degli ultimi baluardi che testimoniano l'appartenenza del Gambia all'unione degli stati britannici, è composta da giudici del Commonwealth.

Così quello che sta andando in scena in Gambia è un braccio di ferro con al centro barca ed equipaggio. In sostanza, stando alle notizie che arrivano dal Gambia e rimbalzano a Martinsicuro (quartier generale dell'Italfish) e giungono a Roma, la milizia pretende una revisione della sentenza dell'Alta Corte che dovrebbe imporre alla società armatrice una sanzione pecuniaria pesante e la confisca del pescato che si trova a bordo del peschereccio.

Dalla Farnesina intanto parlano di dialoghi con il ministro degli affari esteri gambiano per cercare di sbloccare la situazione ma, per il momento, il quadro sembra essere lontano da una soluzione. Ora si spera nell’impegno del ministro Alfano per sbloccare subito la situazione.

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