San Benedetto, 1.500 domande ecobonus in Comune ma ufficio in tilt per colpa di chi fa il furbetto

Operai edili al lavoro
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Lunedì 8 Marzo 2021, 08:05

SAN BENEDETTO - Oltre 1.500 pratiche presentate ma pochissime quelle che probabilmente arriveranno in porto. In Riviera si sta rivelando un flop il Bonus casa 110% messo in campo per realizzare cappotti termici. Bonus che tra l’altro ha mandato in tilt l’intero ufficio urbanistica che da mesi ha pratiche indietro per la mole di lavoro che non riesce a smaltire. 

 

Il Bonus 110% che permette di rifare infissi e finestre oltre al cappotto termico senza spendere un centesimo ha attirato l’attenzione di tanti e San Benedetto non è stata da meno. Gli uffici tecnici della Riviera da mesi sono alle prese con le pratiche per poter ottenere il bonus, ma sembra che saranno davvero poche quelle che arriveranno al traguardo. Come mai? Il Bonus ha scoperchiato un vero e proprio vaso di Pandora riguardante le abitazioni sambenedettesi. Per poter intercettare il bonus occorre dimostrare che l’abitazione è in regola, ed è proprio qui che la pratica si blocca inesorabilmente. Infatti gran parte degli edifici rivieraschi non sarebbe a norma, anche di poco, ma le abitazioni avrebbero solai e altezze con misure non conformi. A testimonianza di una costruzione selvaggia avvenuta tra gli anni Sessanta e Settanta che spesso non è stata così puntuale sulle misure da rispettare. Tanto che gli stessi tecnici sostengono come al bonus si sarebbe dovuta prevedere una sorta di sanatoria, se non addirittura un condono, al fine di portare avanti queste pratiche. 

Al problema delle abitazioni irregolari si aggiunge un altro nodo. I tempi biblici degli uffici comunali e in particolare dello sportello urbanistica. Si parla di concessioni che attendono di essere prese in esame da almeno due anni e che rischiano di perdere finanziamenti e autorizzazioni se non realizzate entro i termini. L’ufficio si è trovato ad affrontare una notevole mole di richieste legate al super Bonus, ma si è trovato a fare i conti anche con il pensionamento di un funzionario storico come Giorgio Rossi a cui si somma la mobilità di altri, da qui l’ufficio andato in tilt. 
Di questa criticità si è occupato anche l’ex assessore Paolo Canducci il quale ha sollecitato investimenti da parte dell’amministrazione su uomini e risorse al fine di garantire una pronta risposta alle migliaia di richieste protocollate. 

Protesta pure Cittadinanzattiva che parla di oltre 1.200 richieste di accesso agli atti ferme presso lo Sportello dell’edilizia del Comune, gestito da due sole persone, il risultato non può essere che il blocco delle pratiche. «Alzino la voce, l’Ordine degli Architetti, l’ordine degli Ingegneri e il Collegio dei Geometri, accelerare le pratiche significa rispettare i diritti dei cittadini e dare possibilità all’economia di ripartire». Il dirigente all’urbanistica Germano Polidori si difende: «Abbiamo incrementato l’orario di apertura dello sportello, ma non riusciamo a garantire le risposte telefoniche. Inoltre abbiamo chiesto tre assunzioni a tempo determinato».
Alessandra Clementi

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