Cresce sempre di più la voglia di cani in famiglia: il lockdown fa rima con adozioni

Chiara, la più piccola e assidua volontaria che va al canile con la mamma
Chiara, la più piccola e assidua volontaria che va al canile con la mamma
di Luigina Pezzoli
4 Minuti di Lettura
Martedì 5 Gennaio 2021, 10:01

SAN BENEDETTO  - Tra gli effetti della pandemia c’è una maggiore attenzione per gli amici a quattro zampe. Aumenta del 10% il numero di cani adottati in Riviera, è quanto fanno sapere i volontari dell’associazione “L’amico fedele” che da anni opera nel territorio a tutela degli animali. 


«Durante il primo lockdown – spiega Concetta Agostini presidente della onlus sambenedettese - abbiamo ricevuto diverse chiamate di persone intenzionate ad adottare un cane.

Questo soprattutto nel primo periodo dell’emergenza quando le porte del canile di Ripatransone, con il quale abbiamo una convenzione, erano chiuse al pubblico e a noi volontari. Ma quello che teniamo a far capire è che l’adozione deve avvenire in piena consapevolezza: un cane, così come un gatto, deve essere parte della famiglia e dovrà vivere con noi per altri 15 anni mediamente, nonostante possano avvenire cambiamenti che siano lavorativi o personali».

La presenza degli animali d’affezione rappresenta, dunque, un grande conforto in tante case, soprattutto in questi mesi difficili. Così anche chi aveva sempre giustificato con le ore di assenza da casa, per motivi lavorativi, l’impossibilità di prendere un animale domestico, con le diverse misure restrittive e i momenti trascorsi in solitudine a causa della pandemia, ha dovuto cedere alle richieste di figli e consorti. Ed ecco nel corso del 2020 le adozioni effettuate tramite “L’amico fedele” sono state 25, si tratta soprattutto di cuccioli di piccola taglia. A richiederli sono famiglie con bambini, ma anche coppie giovani e persone che vivono da sole. 


«Nonostante i cani più giovani siano i più richiesti – prosegue la presidente - quelli adulti hanno un carattere già formato, seppure condizionato dalla vita in canile, quindi non riservano troppe sorprese al contrario di un cucciolo. Mentre i cuccioli richiedono molte più attenzioni e una gestione competente, altrimenti ci si può ritrovare con un cane ingestibile e stressato che di conseguenza rende anche l’esperienza per i proprietari frustrante. Al contrario di quello che si pensa i cani adulti, o anche anziani, si affezionano ai loro padroni forse anche più di quelli giovani, tanto più se sono stati privati per un lungo periodo di affetto e cure. Comunque una volta che veniamo contattati per le adozioni applichiamo un iter proprio per assicurarci che avvenga nel pieno della consapevolezza. Ci rechiamo a casa delle persone per dare consigli nel gestire l’ingresso dell’animale nell’abitazione». 


I volontari della onlus conoscono bene il carattere degli ospiti del canile comunale di Ripatransone dove si recano quotidianamente per farli uscire, svolgere con loro lavori mirati volti ad abbassare il livello di stress dovuto alla reclusione, aumentando così il loro grado di socializzazione, e quindi di conseguenza accrescere la possibilità di adozione. Per questo sono in grado di consigliare alle famiglie il cane più adatto in base alle esigenze di tempo e disponibilità. Volontari che si occupano anche dei gatti abbandonati, quelli adottati nel 2020 sono stati 60. «Anche in questo caso i gattini sono i più richiesti - conclude la presidente - Quando veniamo contattati da persone che trovano dei gatti abbandonati, non essendoci un gattile nel nostro territorio, ci prendiamo cura di loro ospitandoli nelle nostre case. Poi tramite i canali social facciamo degli appelli per le adozioni. A Grottammare gestiamo l’Oasi felina presso il parco della Madonnina, un’area recintata, ma che non può essere considerata una struttura di accoglienza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA