CIVITANOVA - Serie di furti nelle abitazioni a ridosso delle festività natalizie, la polizia individua il topo d’appartamento. Si tratta di un ventisettenne, originario di Porto Sant’Elpidio ma che spesso si trovava anche a San Benedetto, ritenuto il responsabile dei colpi. Stava cercando di scappare, ora è rinchiuso nel carcere di Montacuto. È stato bloccato alla stazione di Ancona.
Le indagini da parte del commissariato di Civitanova, diretto dal commissario capo Fabio Mazza, e della Squadra Mobile di Macerata, diretta dal commissario capo Matteo Luconi, erano scattate dopo una serie di segnalazioni avvenute nei giorni tra il 23 dicembre e la vigilia di Natale scorsi.
Di notte, in quelle ore, in qualche caso approfittando dell’assenza dei proprietari di casa, ignoti avevano fatto irruzione in alcuni appartamenti non lontani dalla zona del centro per rubare.
I risultati delle indagini, comunicati alla Procura di Macerata, hanno portato alla decisione da parte del Gip del Tribunale, Domenico Potetti, di applicare la misura della custodia cautelare in carcere richiesta dal procuratore Giovanni Giorgio e dal sostituto Vincenzo Carusi. L’autore della serie di furti è un ventisettenne, di Porto Sant’Elpidio ma di fatto senza fissa dimora, già noto per numerosi precedenti penali, specie per reati contro il patrimonio. Da alcuni giorni il giovane aveva fatto perdere le proprie tracce, allontanandosi da Civitanova. Nella giornata dell’altro ieri, dopo una intensa attività di ricerca, condotta anche con l’utilizzo di avanzati sistemi informatici, il ventisettenne è stato individuato ad Ancona, nei pressi della stazione ferroviaria, dove verosimilmente stava cercando di allontanarsi dalla regione.
Il tempestivo intervento dei poliziotti della questura di Macerata in stazione ha impedito la fuga. Accusato del reato di furto aggravato, è stato successivamente portato nel carcere di Montacuto, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Quasi tutta la refurtiva è stata recuperata e riconsegnata ai legittimi proprietari. Le indagini condotte dalla Squadra Mobile e dal commissariato hanno consentito anche di individuare e denunciare per gli stessi reati il complice, che oltre a concorrere con l’arrestato nei furti scoperti, gli dava appoggio.