SAN BENEDETTO - La sanità sambenedettese implode e sindacati e politica stanno organizzando iniziative di piazza per denunciare un servizio dove liste di attesa e carenza di personale stanno mettendo in ginocchio il nosocomio locale. Il rischio di chiusura dell’Utic è solo l’ultima delle criticità venute al pettine e che sarà portato sul tavolo della politica nella commissione in programma per questo pomeriggio alle 18.
Le carenze
«A dicembre organizzeremo un’iniziativa - spiega Viola Rossi, segretaria provinciale della Cgil – ci sono troppe criticità a livello sanitario che dovranno essere affrontate.
Una di queste situazioni è quella dell’Utic dove sarebbero in scadenza un medico, assieme al nutrizionista e allo psicologo impiegati nella cardiologia riabilitativa e la soluzione paventata sarebbe quella di trasferire i pazienti al Mazzoni di Ascoli. Di fronte a tali criticità si intende scendere in piazza e iniziative sono in animo sia da parte dei sindacati che sul fronte del centrosinistra dove l’esponente dei Verdi Paolo Canducci da tempo sta organizzando una manifestazione riguardante la sanità. Sul futuro dell’Utic interviene anche l’ex consigliere regionale Fabio Urbinati dicendo: «Qualcuno parla ancora di vocazione all’emergenza/urgenza dell’ospedale Madonna del Soccorso di fronte alle notizie di prossime chiusure. Spero che chi urlava allora, quando la terapia intensiva cardiologica c’era e fu tutelata, torni a farlo adesso che rischia davvero lo smantellamento. Chi di dovere si muova e lo faccia presto».
A denunciare gravi carenze anche il Pronto soccorso sempre alle prese con un personale risicato tanto da dover attingere alle cooperative che costano per ogni turno ben 1.200 euro a notte, all’orizzonte potrebbe delinearsi la soluzione di trasferire l’osservazione breve (Obi) attualmente al primo piano, presso il piano del Pronto soccorso al fine di poter contare sulla professionalità di un medico strutturato, ma non tutti sarebbero d’accordo su tale programmazione.
Le liste
Intanto le liste di attesa sono sempre più lunghe, si contano fino a 50 utenti a turno di cui 25 in attesa e altrettanti in gestione con attese estenuanti per i pazienti.
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