Via un medico da Cardiologia, la terapia intensiva è a rischio primari in difficoltà

Via un medico da Cardiologia, la terapia intensiva è a rischio primari in difficoltà
Via un medico da Cardiologia, la terapia intensiva è a rischio primari in difficoltà
di Alessandra Clementi
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Sabato 18 Novembre 2023, 07:20 - Ultimo aggiornamento: 16:39

SAN BENEDETTO - L’Utic appesa a un filo. Alla cronica carenza di personale si è aggiunta la scadenza del contratto di un medico a tempo determinato. Tanto che la direzione avrebbe invitato a dirottare i pazienti presso l’ospedale ascolano. Questione che sarà affrontata nella commissione sanità prevista per lunedì pomeriggio in Comune. 

 
La lettera


Risale a qualche settimana fa la missiva che i due primari di cardiologia del Madonna del Soccorso e del Mazzoni, rispettivamente Vito Maurizio Parato e Pierfrancesco Grossi avevano inviato alla direzione dell’Ast di Ascoli denunciando una grave carenza di personale.

Situazione che è peggiorata negli ultimi giorni con un contratto a tempo determinato arrivato a scadenza. Da qui il possibile rischio della chiusura dell’Utic. Situazione che è stata illustrata alla direttrice Nicoletta Natalini e la soluzione paventata sarebbe stata quella di trasferire i pazienti in Ascoli.

Direzione che avrebbe inoltre sottolineato come per tenere un’Utic aperta occorra un bacino di utenza di almeno 100mila abitanti. Al riguardo il presidente del Comitato Salviamo il Madonna del Soccorso Nicola Baiocchi sottolinea come al 31 agosto 2023 Jesi contasse un bacino inferiore ai 90mila utenti, Senigallia di 88mila e Ascoli di 100mila. Inoltre sarebbe a rischio anche la cardiologia riabilitativa, da sempre fiore all’occhiello del nosocomio sambenedettese, dal momento che al 31 dicembre scadranno i contratti di due figure quali lo psicologo e il nutrizionista che sono funzionali al percorso riabilitativo. A rischio anche la cardiologia riabilitativa oltre all’Utic? Di fronte a tali carenze in molti si chiedono che senso avrebbe continuare a candidare la sanità rivierasca a vocazione emergenza, venendo meno uno dei reparti chiave.

Una situazione che stride con il nuovo piano socio sanitario dove per il Madonna del Soccorso viene previsto un futuro con vocazione all’emergenza. E proprio in questi giorni sono stati consegnati i documenti redatti dal gruppo di lavoro ai membri della commissione sanità che tornerà a riunirsi dopodomani. 


Osservazioni che il tavolo dei sindaci dell’Ambito 21 hanno sollevato al nuovo piano sanitario cominciando dalla richiesta di ripristino dei 43 posti letto persi negli anni dal Madonna del Soccorso, proseguendo con la preparazione dell’ospedale ad affrontare una possibile fase successiva della pandemia, inoltre si chiede di razionalizzare servizi e reparti al momento duplicati che incidono molto sulla mancata disponibilità di personale, e la realizzazione della casa della comunità. Infine viene chiesto, rispetto al piano socio sanitario prospettato, la necessità di predisporre dei presidi nella parte nord della Provincia sulla costa, precisamente nella zona di Cupra Marittima.

Nello stesso documento viene sottolineato ancora una volta il disequilibrio tra San Benedetto e Ascoli prendendo a esempio l’Ortopedia che vede al Mazzoni 22 letti a fronte di 560 interventi contro i 18 del Madonna del Soccorso che nell’ultimo anno ha contato 764 operazioni ortopediche.
 

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