SAN BENEDETTO - Falso allarme alla riserva Sentina per il presunto ordigno bellico, che si è rivelati in realtà era un semplice pezzo di ferro. Un lavoro rapidissimo quello degli esperti del gruppo comando forze operative di Padova per disinnescare quella che era sembrata una mina antiuomo, segnalata nel primo pomeriggio di sabato 13 gennaio da un uomo che stava passeggiando con il suo cane all’ingresso della spiaggia nei pressi del campo sportivo 'Ciarrocchi' di Porto d'Ascoli.
La disposizione
Il presunto ordigno era posizionato al termine del sentiero del Cavatone, nei pressi del fosso collettore, e un'ordinanza del sindaco di San Benedetto Antonio Spazzafumo aveva infatti disposto la messa in sicurezza dell'area dalle 9 alle 13 di mercoledì mattina con una doppia recinzione, una vicina all'ordigno e una di più ampio raggio, a centottantacinque metri dal luogo del ritrovamento.
La bonifica
Tutte le operazioni per l'attività di bonifica sono state coordinate dalla prefettura di Ascoli e hanno visto un importante spiegamento di forze dell'ordine. Sul posto la guardia costiera che ha impiegato anche una motovedetta nello specchio di mare antistante la Sentina, i carabinieri della stazione di Porto d'Ascoli, la polizia locale e la protezione civile, che si sono adoperati per evitare che nessuno si avvicinasse all'area interdetta. Alla fine si è trattato di un falso allarme, e la riserva Sentina è tornata così fruibile per tutti quelli che la amano per fare passeggiate, ammirare il mare d'inverno e praticare birdwatching.