San Benedetto, FdI attacca: «Caso baywatch: la Capitaneria è rigida e il Comune ha scarso peso politico»

FdI attacca: «Caso baywatch: la Capitaneria è rigida e il Comune ha scarso peso politico»
FdI attacca: «Caso baywatch: la Capitaneria è rigida e il Comune ha scarso peso politico»
di Marco Braccetti
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Martedì 26 Settembre 2023, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 14:03

SAN BENEDETTO - «Il danno economico e d’immagine ormai è evidente e qualcuno dovrà pur farsi carico dell’ennesima figuraccia che penalizza la nostra città. Una città che paga anche lo scarso peso politico del suo sindaco». 

 
L’affondo


E’ molto dura la presa di posizione del gruppo di Fratelli d’Italia che interviene sul caso baywatch. Il coordinatore sambenedettese, Luigi Cava, con i consiglieri Andrea Traini e Nicolò Bagalini effettuano una ricostruzione: «Da 9 anni a questa parte, il termine della stagione balneare è stato fissato al 17 settembre. Le ragioni risiedono nel fatto che settembre si è caratterizzato per le precipitazioni. Tuttavia tali eventi meteo si sono presentati anche all’inizio della stagione balneare 2023».

«Proprio per questi motivi, considerato che il nostro territorio è a forte vocazione turistico-balneare, la Regione ha deciso di prorogare la stagione al 1° ottobre - proseguono i meloniani - e prolungare il periodo dei monitoraggi di controllo della qualità igienico-sanitaria e ambientale delle acque marine balneari». In pratica: anche secondo Fratelli d’Italia, la proroga varata dalla giunta regionale aveva valenza ecologica.

Invece, in Riviera quell’atto è stato interpretato in maniera assai rigida dalla locale Guardia costiera. Ossia: stagione balneare prolungata? Necessario pure il prolungamento del servizio di salvamento a mare per gli chalet desiderosi di proseguire le attività d’accoglienza dei bagnanti. 


Una linea spiazzante per i concessionari. Secondo loro, infatti, continuava a valere la solita regolamentazione in materia: obbligo del servizio di salvamento entro il primo weekend di settembre. «Non possiamo condividere l’interpretazione che è stata data dalla Capitaneria di porto di San Benedetto - rimarcano Cava, Traini e Bagalini - l’unica nelle Marche ad aver elevato sanzioni ai concessionari balneari». Gli esponenti del centrodestra parlano di un «accanimento ingiustificato» aggravato dal fatto che l’amministrazione comunale, in pratica, se ne sarebbe lavata le mani. Con una nota ufficiale di giovedì scorso, il sindaco Antonio Spazzafumo aveva evidenziato come il Comune non avesse un ruolo in tale vicenda.

«Se adesso - parole del sindaco - gli operatori vengono sanzionati, ancora una volta, per il mancato rispetto di una disposizione di legge, ciò non può essere addebitato in alcun modo al Comune». Secondo Fratelli d’Italia, invece, Spazzafumo ed il suo team si sarebbero dovuti impegnare di più per trovare una soluzione favorevole. «Che l’attuale sindaco e la sua giunta comunale abbiano scarso peso politico per tutelare operatori economici e cittadini è acclarato: lo dimostrano certe reazioni “ponziopilatesche” - concludono da FdI -. Ma che a farne le spese siano, sistematicamente, i sambenedettesi non è più tollerabile».

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