SAN BENEDETTO - È un incubo che dura ormai da qualche giorno quello di una donna, residente in via San Martino al centro di San Benedetto, che non riesce più ad uscire sul balcone di casa per colpa di un nido di gabbiani. Si perché all’interno di quel nido c’è un cucciolo di gabbiano e l’istinto protettivo della sua, evidentemente numerosa, famiglia, rende i volatili che frequentano la zona particolarmente aggressivi e minacciosi.
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Il nido si trova sul tetto, a ridosso di un terrazzino adiacente le tegole, esattamente nel punto in cui il nido è stato posizionato dai gabbiani.
I vigili del fuoco non però potuto fare altro che prendere atto della situazione e suggerire alla malcapitata di attendere che il piccolo cresca e diventi indipendente. Lo stesso Ente nazionale protezione animali indica che nel caso di nidi già “operativi” , l’ente sottolinea che «è vietato rimuoverlo e uccidere o gettare dal balcone i piccoli nati e che le proprie guardie zoofile volontarie non esiteranno a denunciare alla Magistratura i responsabili individuati»; suggerisce invece di «disporre attorno al nido un alto paravento di tavole, mobili o cartoni, aperto solo verso la direzione di arrivo dei volatili, in modo da separarlo anche visivamente dalle zone del terrazzo frequentate da persone.
Poco dopo i piccoli diventano in grado di volare e si allontaneranno subito dopo con i genitori». Insomma per la malcapitata residente di via San Martino sono in arrivo altre due o tre settimane di “passione” in attesa che il piccolo, che ha suo malgrado adottata, sia in grado di spiegare le ali e allontanarsi da solo dal nido. Nel frattempo sull’abitazione di via San Martino continuano a volare a bassissima quota i gabbiani che si muovono come vere e proprie sentinelle del nido e del suo ospite.