Terrazzamenti e muri di sostegno: così Arquata del Tronto rinasce in sicurezza

Castelli: «Opera imprescindibile per la ricostruzione dell’intero edificato»

Terrazzamenti e muri di sostegno: così Arquata del Tronto rinasce in sicurezza
Terrazzamenti e muri di sostegno: così Arquata del Tronto rinasce in sicurezza
di Pierfrancesco Simoni
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Mercoledì 6 Marzo 2024, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 11:35

ARQUATA DEL TRONTO - L’Ufficio speciale per la ricostruzione ha approvato in linea tecnica il progetto di fattibilità tecnica/economica per la realizzazione delle opere di stabilizzazione e di sostegno per la successiva edificazione degli aggregati pubblici e privati e delle infrastrutture. L’importo totale previsto è di 71 milioni di euro. «Si tratta di un progetto imponente - rimarca il commissario alla Ricostruzione Guido Castelli - che è imprescindibile per la ricostruzione dell’intero edificato del capoluogo distrutto dalle scosse di terremoto del 2016 e che oggi, dopo le opere di demolizione, si presenta completamente raso al suolo. Per la redazione del progetto l’Usr, in qualità di soggetto attuatore individuato dall’ordinanza speciale 19/2021, si è servito delle attività altamente qualificate di ricerca applicata e supporto tecnico-scientifico dell’Università di Pavia, della Politecnica delle Marche, dell’Università di Chieti Pescara e della Fondazione Eucentre di Pavia».

Progetto innovativo

«Quello per la ricostruzione del borgo di Arquata del Tronto, uno dei centri che più ha sofferto con il sisma, è un progetto ambizioso, estremamente innovativo e dal fortissimo impatto per il futuro del territorio - dichiara il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli -.

Siamo impegnati insieme alla struttura commissariale per garantire a questi territori meravigliosi una ricostruzione concreta che possa ridare una prospettiva alle popolazioni del nostro entroterra». Il sisma, oltre ad aver danneggiato in modo irreparabile la maggior parte degli edifici ubicati nel capoluogo, ha causato il collasso delle opere di sostegno, con l’eccezione degli archi che reggono la strada di accesso. La futura ripartenza, quindi, richiede anzitutto la ricostruzione dei terrazzamenti che costituivano il poggio ante sisma, con un sistema di tiranti attivi permanenti su pareti contrapposte e la realizzazione di platee orizzontali che, posizionate in corrispondenza della sommità dei muri di sostegno, definiranno i nuovi piani di posa di tutti gli edifici, pubblici e privati, del borgo. Tale opera comprenderà la realizzazione di tutte le infrastrutture, tra cui, ad esempio, fognature, impianti idrici, alimentazione energetica.

Strade e cunicoli

Prevista anche la predisposizione di cunicoli tecnologici per la messa in opera dei sottoservizi, che seguiranno le vie principali del centro storico. Il progetto appena approvato prevede anche la messa in sicurezza delle strade di accesso al paese. Altro punto nodale, quello di ripristinare la forma urbis del centro dando vita a una città resiliente e a un modello urbano sostenibile, intelligente ed efficiente. A tal fine è stato promosso l’utilizzo di soluzioni e sistemi tecnologici connessi e integrati, in grado di garantire la sicurezza sismica ed una elevata qualità della vita.

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