Ascoli, senza denti e con le rate da pagare: il servizio low cost non risponde più neanche al telefono

Ascoli, senza denti e con le rate da pagare: il servizio low cost non risponde più neanche al telefono
Ascoli, senza denti e con le rate da pagare: il servizio low cost non risponde più neanche al telefono
di Filippo Ferretti
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Martedì 16 Giugno 2020, 04:55

ASCOLI - La pandemia ha fatto un’altra vittima illustre a livello commerciale, ma stavolta a pagare pegno non è solo un angolo centrale della città che potrebbe rimanere abbandonato a lungo ma anche tanti clienti che avevano investito i propri soldi su questa azienda e che ora rischiano di rimanere senza ciò di cui avevano diritto. Parliamo dell’attività “Dentix”, che dopo il lockdown non ha mai più riaperto i battenti, limitandosi ad esporre un cartello all’ingresso che esibisce un numero che in realtà è rimasto sempre muto.

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E così si moltiplica in città il numero delle persone rimaste senza risposta, che si stanno rivolgendo a figure legali e ad associazioni di consumatori perché la maggior parte di loro ha sottoscritto un finanziamento per accedere alle cure ritrovandosi adesso senza terapie, senza impianti ma con le rate da pagare.
 
Da qualche anno “Dentix” era riuscito a dare nuova vita ad un angolo di piazza Roma che per troppo tempo era rimasto buio e inattivo, un tempo lontanissimo sede della Standa. 
La filiale
L’azienda, una multinazionale delle cure odontoiatriche, avrebbe lasciato a bocca asciutta – è proprio il caso di dirlo – tantissimi pazienti anche non ascolani, visto che la filiale fa capo ad una società spagnola che in Italia aveva sedi in diverse città. Durante le lunghe settimane di emergenza sanitaria e di fronte alla ricerca di risposte da parte degli utenti presso lo studio chiuso, era stata esposta un’avvertenza alla clientela, in cui si assicurava che “Dentix” avrebbe riaperto con misure più sicure dopo l’epidemia. Ma così non è stato e una volta allentate le misure restrittive la clinica in franchising non ha più riaperto. Negli ultimi giorni, in tanti si sono rivolti all’Adoc, l’associazione consumatori della Uil, cercando di poter rimediare al grave problema in corso, dato che una grande fetta di persone che avevano sottoscritto finanziamenti anche costosi non riceveranno le cure richieste. A questo coro si unisce quello di chi nella clinica low cost ha avuto terapie iniziate e non finite e ha affidato cartelle cliniche non restituite. La chiusura improvvisa di “Dentix”, tra l’altro ha lasciato a casa molti dipendenti e ha provocato anche problemi ad aziende fornitrici. Questa situazione ha ribadito la gravità di un problema annoso, quello di molte agenzie in franchising che incassano senza erogare il servizio.
La procedura
Intanto dalla Spagna, dove c’è la casa madre, agli avvocati scesi in campo è stato comunicato che è stata avviata la procedura fallimentare della azienda. Intanto, in attesa di una risoluzione, il caso in questione permette di porre l’accento sulla rinuncia da parte di non poche attività in città a voler continuare ad operare dopo il lockdown. Una decina solo quelle già dismesse ad Ascoli ma si teme che dopo la stagione estiva possano essere altrettante le aziende pronte a fare altrettanto, soprattutto nel campo dell’abbigliamento e nel settore degli accessori. 

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