Coronavirus, l'ospedale diventa prima linea: arriva un tenda per esaminare i casi sospetti?

San Benedetto, Coronavirus, l'ospedale diventa prima linea: arriva un tenda per esaminare i casi sospetti?
San Benedetto, Coronavirus, l'ospedale diventa prima linea: arriva un tenda per esaminare i casi sospetti?
di Emidio Lattanzi
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Martedì 3 Marzo 2020, 11:30 - Ultimo aggiornamento: 4 Marzo, 10:31
SAN BENEDETTO - Ora anche il Madonna del Soccorso diventa prima linea. Mentre nel reparto di Rianimazione sono stazionarie le condizioni dell’anziano trasferito nella notte tra sabato e domenica e positivo al test del Covid 19, l’Area Vasta inizia a valutare la possibilità di installare una tenda per effettuare un pre-triage ed isolare da subito i casi sospetti che potrebbero rivelarsi pazienti positivi al tampone del Coronavirus.

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La tenda troverebbe collocazione all’esterno del Madonna del Soccorso e la sua installazione potrebbe essere già decisa nelle prossime ore al fine di garantire il più corretto trattamento dei pazienti in caso di un caso sospetto che possa poi rivelarsi un effettivo contagio. Intanto proprio al fine di fare fronte all’emergenza l’Area Vasta ha attuato alcune modifiche alle turnazioni di medici e operatori sanitari che rischiano ora di essere chiamati a diversi orari lavorativi ed al rischio di lavorare a contatto con il Coronavirus, seppure con tutti i presidi del caso. Proprio in vista di questa possibile situazione la centrale operativa ha programmato alcuni incontri di formazione, con il personale sanitario del presidio Potes dell’ospedale, sull’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. Corsi che sono iniziati nella giornata di ieri e che si terranno anche in quella di oggi. 
 
Intanto, per ogni turno, tre infermieri vengono “dirottati” sul paziente ultraottantenne che si trova nel box a pressione negativa del reparto di Rianimazione del Madonna del Soccorso. I tre si occupano esclusivamente dell’uomo seguendo specifiche direttive. Dall’Area Vasta, intanto, si apprende che per il momento non dovrebbero arrivare altri trasferimenti né a San Benedetto né ad Ascoli dal momento che attualmente c’è soltanto una unità, in tutta la provincia, in grado di accogliere pazienti di Rianimazione positivi al Covid 19. Ma se il numero di contagiati che necessitano un ricovero dovesse crescere si rischia di dover ricorrere, in extrema ratio, ala possibilità di dedicare un’intera Unità Operativa di Rianimazione del Sistema Sanitario Regionale e all’assistenza di pazienti positivi al Covid 19. Intanto in città iniziano a vedersi gli effetti del decreto ministeriale diramato domenica sera. 

Poste blindate
Le prime conseguenze si sono viste all’ufficio postale centrale di via Curzi dove l’utenza, in fila a mezzo centimetro l’uno dall’altro, è stata tenuta rigorosamente fuori dalla porta. Tutto per mantenere l’assembramento di persone all’esterno della porta che immette nell’area dove sono presenti gli sportelli. Una addetta dell’ufficio postale faceva entrare soltanto un limitato numero di persone, uno o due alla volta, basandosi sugli sportelli che via via si liberavano. Gli altri sono rimasti tutti fuori in attesa, in fila e in piedi. Senza sedie, naturalmente. Il compito di fornire motivazioni ufficiali è stato assegnato ad un cartello appeso all’esterno della porta automatica: «A seguito dell’ordinanza della Regione - c’era scritto - sarà necessario limitare l’affollamento della sala al pubblico come azione utile alla prevenzione del contagio».
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