Castel di Lama, lo strappo di Falcioni con il Pd: «Le urne hanno premiato le nostre idee. Vogliamo dare continuità al progetto oltre il 2028»

Stefano Falcioni
Stefano Falcioni
di Martina Oddi
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Mercoledì 19 Luglio 2023, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 11:28

CASTEL DI LAMA - Il Partito democratico lamense sta vivendo una profonda crisi tra gli slanci di cambiamento delle nuove leve e le resistenze della vecchia guardia. E l’ultimo in ordine di tempo a pagare per aver effettuato delle scelte non approvate dalla dirigenza democrat è l’ex segretario comunale Stefano Falcioni, reo di aver stretto un’alleanza elettorale con la lista Avanti così, vittoriosa alle ultime amministrative, ma non gradita ai vertici del partito. 
 

Dopo lo strappo con quel Pd che spera di veder presto cambiare e tornare tra la gente, Falcioni si racconta e spiega quali saranno le prospettive nei prossimi due anni, durante i quali sarà, insieme a Felicia Vagnoni, sospeso dal Pd, secondo la sentenza inappellabile della Commissione provinciale di garanzia dei democrat.

Dai rapporti con il Pd alle aspettative sul feeling con l’amministrazione Bochicchio fino alla presa di posizione condivisa per un’alleanza giallo rossa, l’ex segretario sottolinea l’esigenza di un cambiamento. Nel presentare la lista elettorale, la scorsa primavera, aveva dichiarato di conservare la tessera del Pd e di rimanere iscritto: che valore ha quell’affermazione alla luce di quello che è successo? «La mia idea di rimanere nel Partito democratico - nota Falcioni - è stata di fatto superata dal provvedimento ricevuto, un provvedimento politico più che regolamentare. Sono stati 320 gli elettori e le elettrici lamensi che hanno riposto la loro fiducia in me: si tratta in gran parte di elettori del Pd che vogliono sostenere insieme a me una politica di rinnovamento. 

I rapporti
 

Per quanto riguarda i rapporti con il Pd alla luce della decisione presa dalla Commissione provinciale di garanzia, Falcioni rivela: «Mi relazionerò come ho sempre fatto, nel partito ci sono donne e uomini che stimo e a cui mi ispiro. Quello che sta cambiando, purtroppo, è il giudizio dei cittadini sul Pd provinciale. Il mio futuro sarà sempre a servizio della gente, con la consapevolezza di essere dalla parte giusta e vedrete che prima o poi tutto andrà come deve andare. La sinergia elettorale che si è creata all’interno del gruppo Avanti così che sostiene Bochicchio nell’immediato ha lo scopo di mettere in campo un grande lavoro per realizzare il nostro programma elettorale. Per il futuro sicuramente la volontà di tutti è quella di dare continuità al progetto politico anche oltre il 2028. Non ho mai nascosto la mia grande ammirazione per il governo Conte 2 a trazione Pd-M5S». 
 
Ecco come Falcioni si immagina tra un paio di anni, evidentemente dopo che è scaduta la sospensione inflittagli dalla Commissione provinciale di garanzia: «Io sono un elettore e un militante del partito democratico insieme a molti di coloro con cui ho percorso questo tratto del mio impegno politico. Chi mi ha cacciato non si è voluto mai sedere al tavolo con me per parlare di Castel di Lama, ritenendo disastrosa l’esperienza appena conclusa (la prima legislatura Bochicchio, nrd) Evidentemente erano sconnessi dalla realtà visto che la maggioranza dei cittadini quella esperienza l’ha promossa con il voto. Ora ci si trova nella situazione paradossale che chi non ha capito nulla e ha remato contro un progetto, che i cittadini hanno ritenuto valido, caccia chi invece aveva visto giusto. Anche se oggi mi hanno fatto fuori, temporaneamente, dentro al Pd ci sono persone che la pensano come me e fuori dal partito altre persone ancora che la pensano come me». 

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