ASCOLI - Mentre si è arrivati alla fase conclusiva dei lavori su corso Trieste, a Palazzo Arengo si è tenuta una riunione tecnica per definire lo scenario e gli interventi necessari sul fronte della viabilità e della sosta da mettere in campo nel momento in cui, presumibilmente entro aprile, si riaprirà la centralissima arteria stradale al transito veicolare. Sul tavolo del confronto - alla presenza del vice sindaco Giovanni Silvestri con delega al traffico, della comandante della polizia locale Patrizia Celani, del presidente della Start Enrico Diomedi e del direttore Alfredo Fratalocchi e di dirigente e tecnici comunali di riferimento – si sono affrontati vari temi legati proprio al discorso della riapertura del corso: dal nuovo varco elettronico e le fasce serali solo per il transito dei residenti, al transito e la sosta dei mezzi di trasporto pubblico urbano e alla regolamentazione dell’accesso per il carico e scarico delle merci.
Nel frattempo, per consentire un intervento necessario per sistemare un problema relativo ai sottoservizi, è stata anche emanata un’ordinanza che prevede, nel momento in cui si renderà necessario aprire il cantiere, l’istituzione del divieto di sosta nell’area interessata.
Le fasce orarie
Nel corso della riunione all’Arengo è stata confermata la decisione – come da indirizzo del sindaco Marco Fioravanti e ordinanza già predisposta – di procedere, dal momento della riapertura alle auto di corso Triste, all’installazione e attivazione del nuovo varco in piazza Roma.
Bus e scarico merci
Altri due temi affrontati nel corso della riunione tecnica a Palazzo Arengo, quelli relativi alla regolamentazione relativa al trasporto pubblico per il transito e le fermate in corso Trieste e al carico e scarico delle merci per le attività della zona. Nel primo caso, come confermato dal vice sindaco Silvestri dopo il confronto con la Start, si sono delineate alcune opzioni che vedono confermato il passaggio della linee urbane che collegano Monticelli e le altre zone periferiche con il centro, mentre si ipotizza di evitare il transito lungo il corso delle corse extraurbane, di collegamento con i paesi limitrofi (per i quali si andranno ad individuare soluzioni alternative), Si è aperto poi il confronto anche sulle soluzioni, al di là del divieto di accesso per i mezzi pesanti sopra 3,5 tonnellate, da mettere in campo per andare ad attenuare l’impatto del transito per le operazioni di carico e scarico delle merci. In tal senso si lavora per individuare misure idonee.