Kelly, la brasiliana innamorata dedica alla Quintana di Ascoli la sua tesi: «Colpita da una foto del mio compagno figurante»

Kelly Cristina Sarnaglia Martinelli
Kelly Cristina Sarnaglia Martinelli
di Pierfrancesco Simoni
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Venerdì 8 Settembre 2023, 04:50 - Ultimo aggiornamento: 9 Settembre, 07:52
ASCOLI - La Quintana entra nel settantennale. Sono in cantiere alcune iniziative tra cui l’esposizione di tutti i Palii. Ma c’è chi ha studiato come e perché è nata la nostra rievocazione nel 1955. È non è di Ascoli. Si chiama Kelly Cristina Sarnaglia Martinelli ed è una ragazza brasiliana giunta in Italia per studiare il Medioevo. Ha girato le città più belle legate all’età di mezzo, poi ha deciso di stabilirsi ad Ascoli. Dove ha trovato anche l’amore. 


 
«Sono arrivata ad Ascoli - rivela Kelly - nell’ottobre del 2012 e dopo qualche mese ho conosciuto il mio attuale compagno Mariano. Mi ha colpito una sua foto con l’armatura ed ho cominciato a chiedere informazioni sulla Quintana. Alcune mie domande, magari troppo approfondite, non trovavano risposta ed allora mi sono detta perché non cercarle da sola? È nata così l’idea di farci la tesi di laurea, visto che nel corso di laurea in Beni culturali e turismo a Macerata, che stavo frequentando era inserita Storia medievale». E la sorpresa di Kelly, che veniva dall’esperienza senese, è grande quando ha scoperto che la rievocazione era stata reinventata. 

La storia


 
«I maggiorenti della città, aristocratici e possidenti terrieri, agli inizi degli anni ‘50 - racconta - si interrogavano su due aspetti apparentemente distanti tra loro: come attrarre i flussi turistici e come arginare la fuga dalle campagne della forza lavoro alla ricerca di un’occupazione in fabbrica. Ecco allora l’idea della rievocazione storica. Analizzando gli Statuti del 1377 ed i giochi apparecchiati per la festa del patrono si pensò subito alla Quintana che sembrava la più adatta all’esigenza.

Si pose però il problema di capire come realizzarla visto che era l’unico gioco non codificato dagli Statuti e del quale non vi era traccia nemmeno in documenti più recenti». 

L'aiuto di Dino Ricci


 
Don Carlo Cardarelli fu incaricato di occuparsi di studiare la Quintana e ognuno cercò di coinvolgere chi potesse essere d’aiuto. «Per il moro si chiese aiuto a Dino Ricci, originario di Fermo, che aveva contribuito a realizzare il bersaglio per la Giostra dell’Orso di Pistoia e nel 1947 era stato anche cavaliere in quella rievocazione. Per la divisione in quartieri prima e sestieri poi, un modo per mettere un po’ di sale sulla rievocazione, ci si rifece a Siena. Tra l’altro l’allora presidente della Provincia Nicola Laloni ed il vice, l’avvocato Giulio Franchi, si recarono nella città toscana per il Palio del 2 luglio 1955 e rimasero colpiti anche dai costumi. Quell’anno infatti, il Monte dei Paschi finanziò il rinnovo delle monture. A proposito di costumi, nella prima edizione si vide di tutto. Alcuni furono presi in affitto in studi cinematografici. Poi con il passare degli anni furono perfezionati anche con l’aiuto del calcio storico fiorentino. Per la coreografia si chiese aiuto al calcio fiorentino con cui esistevano rapporti. Da Arezzo si copiò la carriera. Il primo anno infatti, la Quintana si corse su una dirittura, il percorso ad otto fu introdotto probabilmente nel 1957. La corsa a cavallo fu anticipata da una gara di balestre, una sfida tra arcieri e una giostra all’anello. Non tutti furono però d’aiuto. Foligno non vedeva di buon occhio che anche Ascoli avesse una sua rievocazione e cavallo e ci furono scambi epistolari con lettere di fuoco». Poi il 5 agosto 1955 si svolse la prima Giostra. Vinse Porta Tufilla con Giovanni Castelli in sella a Dora. 

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