Ascoli, madre fuggì in Usa coi figli:
ora il padre li riabbraccia dopo anni

ASCOLI - Una lunga battaglia legale, combattuta da un padre per poter riavere i suoi figli, portati via dall’ex moglie e trascinati improvvisamente negli Stati Uniti , patria della donna. Una terribile odissea per l’uomo, che da allora ha impegnato ogni minuto e ogni risorsa a sua disposizione allo scopo di cercarli, poterli vedere e poi tentare di poterli far tornare a casa. Quasi sei anni di continui viaggi e atti legali, discussioni e processi, vittorie e delusioni, durante i quali il cinquantenne ascolano ha persino smesso di lavorare per inseguire l’amore che nutre per i suoi due bambini e per riottenere ciò che gli era stato tolto.

In questi giorni, in seguito ad una estenuante vertenza giudiziaria combattuta tra Ascoli e New York, i due ragazzi sono tornati in città, grazie ad un accordo provvisorio preso tra i due genitori. Una decisione che ha permesso di sciogliere i nodi di una vicenda legale nella quale la giustizia americana non ha saputo dare risposte.
«Gli Usa si sono dichiarati incompetenti a decidere sui minori, nonostante i due pronunciamenti del giudice italiano, il quale ha affidato in via esclusiva i bambini al papà» commenta Giuseppe Falciani, l’avvocato difensore di Fabrizio Pignoloni, aggiungendo che a questo punto i ragazzi potrebbero anche rimanere in Italia, ricordando i due ordini di rimpatrio del tribunale di Ascoli firmati dall’ex presidente Paolo Uccella e dal giudice Giuliana Filippello. L’uomo, che ha sempre messo al primo posto la serenità dei suoi bambini, impedendo persino alle telecamere - e alle proposte economiche - provenienti dai talk show nazionali di fare irruzione sul caso, ha potuto finalmente godersi gli abbracci e l’armonia con i suoi figli - oggi rispettivamente di 9 e 13 anni - ritrovando lo stesso clima affettivo del luogo che era stato scenario felice della loro nascita e dei loro primi anni di vita.