Scoperte tracce di sangue
sulla sindone di Arquata

Scoperte tracce di sangue sulla sindone di Arquata
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Sabato 4 Ottobre 2014, 20:06 - Ultimo aggiornamento: 11 Ottobre, 18:23
ARQUATA - Il vescovo Giovanni D’Ercole ha annunciato nella sala del Fogolino di Palazzo Roverella i risultati relativi agli ultimi studi sulla reliquia conservata ad Arquata. I dati raccolti sono stati illustrati dal professor Paolo Di Lazzaro dell’Enea di Frascati che, ongiuntamente agli sforzi profusi dal Cnr, ha messo a disposizione a giugno sofisticati macchinari, già usati in occasione della digitalizzazione della Cappella Sistina. L’obiettivo di questi studi, che ora toccheranno anche la Sindone di Torino, di cui il velo di Arquata è una copia, era svelare il mistero legato a tracce indelebili, che innumerevoli fonti fanno risalire al corpo di Gesù Cristo. “Lo scopo prefissato intendeva risolvere un problema scientifico aperto: lo studio appena effettuato ha messo in evidenza residui di sangue umano, mischiati probabilmente a coloranti” ha esordito Di Lazzaro durante l’affollatissimo incontro, sottolineando che l’analisi ha soprattutto il valore di poter attuare confronti, non solo tra le due reliquie - Torino e Arquata - ma anche in relazione a cambiamenti futuri, legati all’usura del tempo. E a proposito di eventuali modificazioni, le immagini proiettate durante la conferenza hanno evidenziato alcune tracce, relative alle dita dei piedi e delle mani, già non più visibili ad occhio nudo. “Il progetto legato alla valorizzazione della Sindone di Arquata ha un valore non solo religioso ma anche turistico” ha dichiarato Pina Traini che, con l’associazione “Il Portico di Padre Brown” ha attivato un percorso di riscoperta dell’icona, la cui nascita fu datata da una pergamena nel maggio del 1655, in cui si dice che il velo di lino fu fatto combaciare con il lenzuolo della Sacra Sindone e che, a seguito di questa operazione, è rimasta impressa l’immagine simile all’originale. Dopo secoli in cui la reliquia ha interessato solo i francescani del convento locale, nel recente passato la Sindone è stata collocata all’interno della chiesa di San Francesco, a Borgo di Arquata.



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