Affitti alle stelle e vendite online: San Benedetto, in crisi il commercio nel centro

Affitti alle stelle e vendite online: San Benedetto, in crisi il commercio nel centro
Affitti alle stelle e vendite online: San Benedetto, in crisi il commercio nel centro
di Alessandra Clementi
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 27 Marzo 2024, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 14:43

SAN BENEDETTO Negozi chiusi e saracinesche abbassate, la crisi desertifica il centro. Gli operatori smentiscono le cifre divulgate dal Comune che danno il commercio in crescita. Negozi del centro che non arrivano a cinque anni di attività, saracinesche che si abbassano di stagione in stagione a fronte di affitti alle stelle. Anche la storica boutique “Mondo piccino” ha dovuto lasciare il passo. È questo il quadro desolante del commercio sambenedettese con grande preoccupazione degli addetti ai lavori, nonostante le tesi rassicuranti che arrivano dal palazzo municipale.

La crisi

Negozi che aprono per poi chiudere dopo due estati. È la fotografia di quanto avviene nel quadrilatero centrale di San Benedetto.

Reggono solo le attività con somministrazione di alimenti e bevande, da qui la continua apertura di bar e ristoranti, così come ancora resistono i franchising. A incidere su questo andamento in forte calo sarebbe stato il mercato online. «La realtà è sotto gli occhi di tutti – afferma Peppe Talamonti presidente Federazione italiana esercenti pubblici – sul corso principale sono sempre più numerosi i negozi sfitti. Le chiusure sono continue. Alla base ci sono i costi altissimi degli affitti e le spese per le utenze. Oggi le attività fanno di tutto, anche promozioni fuori stagione, pur di fidelizzare i clienti, ma la crisi è più forte». Sulla stessa linea Fausto Calabresi presidente Confcommercio: «La crisi c’è e si sente. Le difficoltà sono rappresentate dagli affitti, i costi dell’energia fino a ieri alle stelle e la burocrazia. Unico spiraglio il progetto dei centri commerciali naturali che permettono di intercettare finanziamenti per le attività che si mettono insieme».

Gli affitti

Sul fronte delle locazioni per un negozio medio gli affitti si aggirano attorno a 20 euro al metro quadrato, quindi dai 2mila ai 3mila euro al mese. Prezzi che cambiano se ci si sposta sull’isola pedonale dove si arriva anche a 50 euro a metro quadrato per un affitto di 4.500 euro mensili. In un quadro come questo si inseriscono numeri e percentuali snocciolate dall’amministrazione comunale che dipingono una realtà rosea in netto contrasto con la realtà tratteggiata dagli stessi operatori. E’ l’assessora Camaioni a parlare di 439 aperture a fronte di 131 cessazioni, con un saldo positivo di 308 attività, con segni positivi sulle attività di ristorazione con 69 aperture e 13 cessazioni, servizi alla persona che nell’ultimo anno avrebbero registrato 19 aperture e nessuna cessazione.

Numeri subito confutati. «Si parla di 439 aperture e di queste ben 187 sarebbero le strutture ricettive- afferma l’imprenditore Pietro Canducci titolare di un B&B in centro - a mio parere questo dato è stato inserito strumentalmente nel conteggio e dovrebbe essere decurtato perché se vogliamo analizzare oggettivamente la situazione del commercio dobbiamo considerare chi il commercio lo fa e cioè i commercianti in sede fissa e gli ambulanti. Tra le 439 aperture si contano anche 47 aperture nel solo commercio elettronico che non possono essere inserite all'interno della classica categoria del commercio. Da qui decurtando alle 439 aperture le 187 strutture ricettive e i 47 dell'on line avremmo 205 aperture contro 131 chiusure».

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