Ancona, spese pazze con i bancomat dei nonnini: chiesti 12 anni per i romeni senza cuore

Spese pazze con i bancomat dei nonnini: chiesti 12 anni per i romeni senza cuore
Spese pazze con i bancomat dei nonnini: chiesti 12 anni per i romeni senza cuore
di Stefano Rispoli
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Mercoledì 17 Gennaio 2024, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio, 08:42

ANCONA Due si mettevano alle spalle della vittima e sbirciavano il codice Pin digitato sulla tastiera del bancomat. Un altro gettava a terra una banconota fingendo che fosse caduta all’anziano di turno. Un quarto complice ne approfittava per rubare il bancomat del proprietario e sostituirlo con uno simile. Un altro ancora distraeva la guardia giurata della filiale chiedendo informazioni, mentre all’esterno un “palo” impediva ad altri clienti di entrare. Agguati studiati a tavolino, apparentemente impeccabili, con cui una banda di 14 romeni si sarebbe intascata quasi 100mila euro soffiati a nonnini indifesi tra il settembre 2020 e il gennaio 2021.

La discussione

Tutti erano finiti in arresto nell’agosto 2022, scoperti dai carabinieri della Compagnia di Ancona.

A distanza di un anno e mezzo solo 3 di loro sono finiti davanti al gup Alberto Pallucchini: per gli altri, infatti, non è ancora pervenuta l’estradizione dalla Romania. I tre imputati, un 60enne, un 44enne e un 38enne difesi dall’avvocato Marco Torelli e attualmente reclusi nel carcere di Montacuto, hanno chiesto l’abbreviato. Per loro il pm Valentina D’Agostino ha formulato richieste di condanna che vanno dai 4 anni ai 4 anni e mezzo. Ieri si è tenuta la discussione, nell’ambito della quale il legale ha chiesto la scarcerazione, ma la lettura della sentenza è stata rinviata al prossimo 12 marzo.

Il modus operandi

Nel frattempo, uno degli imputati, il 44enne, ha risarcito per 2mila euro una delle vittime, ma si tratta di una minima parte della somma che la gang senza cuore avrebbe sottratto alle vittime, per lo più anziani: una aveva 89 anni quando è stata beffata. Il modus operandi, secondo gli investigatori, era sempre lo stesso. A turno, le varie batterie composte da 5-6 romeni si presentavano davanti alla filiale per saccheggiare la vittima designata. Dietro le facce d’angelo si nascondevano impostori senza scrupoli. «Scusi, le è caduta una banconota» era il pretesto utilizzato per distrarre la preda.

Nel frattempo, c’è chi si appuntava il codice Pin digitato sulla tastiera, chi prendeva il bancomat dalla fessura dell’Atm e lo sostituiva con un altro, chi teneva impegnata la guardia giurata, chi impediva ad altri clienti di entrare. Assalti-lampo che si consumavano in pochi istanti. Poi i malviventi correvano in altri Atm per prelevare il denaro. Ad Ancona i raggiri si sono concentrati in particolare nelle filiali Unicredit di piazza Ugo Bassi, Tavernelle e via Trieste. Un 69enne e un 82enne si erano visti sfilare 7.500 euro a testa, un 84enne 6.500 euro, una 84enne altri 2.300 euro. Tra le vittime, anche un anziano di Legnago a cui sono stati rubati oltre 10mila euro. In un caso, un’arzilla nonnina anconetana di 83 anni aveva sventato la truffa: bloccando subito il suo bancomat, aveva dato impulso alle indagini.

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