Serra San Quirico, automedica con la sirena sulla superstrada: Libero Campodonico non se ne accorge e muore nello schianto frontale

Serra San Quirico, automedica con la sirena sulla superstrada: Libero Campodonico non se ne accorge e muore nello schianto frontale
Serra San Quirico, automedica con la sirena sulla superstrada: Libero Campodonico non se ne accorge e muore nello schianto frontale
di Giacomo Quattrini
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Giovedì 8 Febbraio 2024, 10:23 - Ultimo aggiornamento: 9 Febbraio, 09:30

SERRA SAN QUIRICO - Le sirene di un’automedica partita dall’ospedale di Branca lungo la superstrada direzione Perugia, in un tratto umbro sotto cantiere e con una sola corsia per senso di marcia. Le auto che si spostano per lasciar passare il mezzo sanitario in emergenza ma lui, Libero Campodonico, 79 anni, originario e residente a Serra San Quirico, non se ne rende conto. Questione di attimi, di metri. Resta con la sua Fiat Panda grigia nel centro della carreggiata direzione Ancona e finisce così per scontrarsi con violenza sull’automedica che veniva dal senso opposto.

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Senza scampo

Per l’anziano non c’è stato nulla da fare: la morte è sopraggiunta sul colpo.

Per il medico a bordo del mezzo sanitario è stato necessario il trasporto d’urgenza all’ospedale di Perugia in codice rosso, mentre un altro soccorritore che era con lui è stato portato al più vicino ospedale di Branca in codice di media gravità. Coinvolta nella carambola anche una terza vettura, una Fiat Punto che sopraggiungeva nel momento dello schianto. Sul posto il 118, la polizia stradale di Perugia, i vigili del fuoco e il personale Anas che ha chiuso la superstrada per ore, con deviazione prima degli svincoli di Valfabbrica e Casacastalda.

L’incidente

Lo schianto frontale è avvenuto tra due gallerie di quel tratto di statale che è ristretto a una sola corsia di marcia a causa di lavori che sulla Perugia – Ancona sembrano infiniti. Libero li conosceva bene. Era molto conosciuto a Serra San Quirico ma da diversi anni si era sposato con una donna di Perugia. Aveva la residenza ancora nel paese natale, dove tornava tutte le settimane nella casa di famiglia, all’inizio del borgo storico, vicino Fontenova. Perugia era la sua seconda casa, dove aveva preso la laurea in giurisprudenza e dove aveva poi trovato l’amore. Quel tratto di superstrada, insomma, lo conosceva benissimo perché lo faceva ogni settimana, ma il cantiere in corso con le corsie racchiuse in un’unica canna, e l’emergenza dell’automedica in quel frangente, gli sono costate ieri mattina la vita. Sconvolto il sindaco di Serra Tommaso Borri, che non ha potuto nascondere l’emozione ricordando quello che lui stesso definisce un suo amico: «Libero aveva un anno più di me, eravamo praticamente coetanei, andavano nella stessa scuola, era tanto attaccato al nostro paese, lo vedevamo spesso anche se ultimamente, da quando si era sposato in tarda età, frequentava sempre più spesso Perugia, la sua seconda città. Siamo sconvolti».

Massimo Bocci, presidente della Serrana, la gloriosa società di calcio del borgo, ricorda che «veniva spesso alle partite, l’ho visto in paese anche lo scorso fine settimana, era un grande amico di mio padre, mi dispiace tantissimo, era una persona per bene». Libero era stato avvocato prima a Perugia e poi a Recanati, dove aveva collaborato con lo studio notarile del dottor Roberto Morbidelli, come lui originario di Serra San Quirico. La salma è a disposizione dell’autorità giudiziaria ma non dovrebbe essere necessaria alcuna autopsia. Già oggi la sua famiglia, composta unicamente dalla moglie visto che Libero non aveva figli né fratelli, potrebbe decidere data e luogo del funerale.

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