Ripascimento stregato a Portonovo: conclusi i lavori, ecco la mareggiata. Serviranno di nuovo le ruspe

Ripascimento stregato a Portonovo: conclusi i lavori, ecco la mareggiata. Serviranno di nuovo le ruspe
Ripascimento stregato a Portonovo: conclusi i lavori, ecco la mareggiata. Serviranno di nuovo le ruspe
di Roberto Senigalliesi
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Domenica 6 Agosto 2023, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 7 Agosto, 07:24

ANCONA È bastata una maretta con 80 centimetri d’onda, abbinata all’alta marea, per vanificare - almeno in parte - gli effetti del ripascimento nella baia di Portonovo, concluso nella notte tra giovedì e venerdì. Un intervento realizzato con il contributo della Regione, dimezzato nella sua portata rispetto ai 300.000 euro iniziali, che fa discutere per i suoi effetti. 

 


Luci e ombre 


Se ha allargato in maniera considerevole la spiaggia libera Ramona, e sistemato il tratto in concessione dello stabilimento Emilia, che era ridotto all’osso, ha anche causato malumori negli altri due stabilimenti che non sono stati interessati dall’operazione (dopo che fino a poco tempo fa era stato assicurato il contrario – dicono i titolari) e perplessità nei fruitori della spiaggia libera stessa che, a metà stagione, si sono trovati davanti una spiaggia completamente cambiata sotto i piedi e con problemi per scendere in acqua. Acuiti per effetto del mare mosso. Perplessità, solo per usare un eufemismo, anche nei tanti frequentatori della piccola caletta davanti al Fortino Napoleonico, completamente ignorata dal ripascimento, che è praticamente scomparsa.


La beffa 


Il mare si è subito ripreso una porzione di spiaggia creando degli accumuli del materiale appena steso che rendono difficoltoso l’accesso in acqua, specialmente per bambini ed anziani. Sicuramente questi accumuli dovranno essere sistemati appena lo consentiranno le condizioni del mare. Ma è sulla filosofia e tempistica del ripascimento che si soffermano in tanti. Che senso ha – la domanda comune - è averlo fatto ad agosto inoltrato e quando si sapeva che sarebbe arrivato il maltempo? «Peraltro – sottolinea Sandro Rocchetti della Cooperativa Pescatori – una simile operazione, che viene ripetuta quasi tutti gli anni, non è in grado di produrre benefici duraturi per fermare il fenomeno dell’erosione. Per farlo, una volta per tutte, ci sarebbe bisogno di scogliere sommerse che avrebbero il duplice scopo di smorzare la forza del mare e nel contempo di rendere possibile la riproduzione di molluschi e crostacei, tra cui il mosciolo, che potrebbero attecchire nella scogliere». Gianni Boriani dello stabilimento Franco si dice amareggiato del fatto che «il ripascimento non ha interessato tutti gli stabilimenti dopo che erano state date comunicazioni verbali in tal senso».
Eros Renzetti del Fortino Napoleonico si sfoga. «Anche la spiaggia davanti alla nostra struttura è pubblica ma non è stata assolutamente interessata – afferma sconsolato -. Si tratta di un pezzo di spiaggia che praticamente non esiste più, con il mare che arriva a lambire la struttura, tanto che la gente per andare alle terrazze deve andare in acqua. Dicono che il prossimo anno faranno un intervento radicale. Vedremo – sospira -. Certo che se non si prende di petto la situazione con la creazione di barriere sommerse, la vedo dura per il futuro».
 

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