Operaio schiacciato dal muletto
Nei guai il titolare dell’azienda

Operaio schiacciato dal muletto Nei guai il titolare dell’azienda
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Martedì 6 Giugno 2017, 13:19
OSIMO - Un operaio di 63 anni, Abdellah Aguida, di origine marocchina ma residente a Osimo, morì schiacciato dalle “forche” di un muletto in riparazione a San Biagio di Osimo mentre stava effettuando operazioni di pulizia sul macchinario. A distanza di un anno dalla tragedia, avvenuta il primo aprile 2016, ieri il gup Francesca Zagoreo ha rinviato a giudizio per omicidio colposo e violazione delle norme per la tutela della sicurezza, il rappresentante legale dell’Adriatica Service, la ditta di via dell’Artigianato.

La procura ha messo sotto accusa la presunta carenza di procedure operative legate alla modalità con cui avrebbe dovuto essere bloccato il carrello elevatore, contestando violazioni delle norme al titolare dell’azienda che vende e ripara carrelli elevatori, Ercole Belli. In particolare, viene contestata una presunta mancanza di formazione del dipendente sugli accorgimenti che avrebbe dovuto attuare per lavorare in sicurezza ed evitare quello che poi invece purtroppo si verificò.

L’imputato, difeso dall’avvocato Marco Pacchiarotti, contesta gli addebiti, sostenendo invece che la formazione era stata fatta al lavoratore e dunque l’assenza di responsabilità per l’infortunio da parte del datore di lavoro. Poco prima dell’incidente, secondo la difesa, un collega della vittima avrebbe anche richiamato senza successo il 63enne a non svolgere in quel modo tale operazione. Altra ricostruzione fornisce la parte civile (moglie e figli della vittima assistiti dall’avvocato Paolo Campanati) costituiti per chiedere un risarcimento danni per la morte del congiunto: secondo loro, l’azienda non avrebbe sufficientemente formato e tutelato il loro congiunto. L’incidente si verificò verso le 18 mentre Aguida stava effettuando operazioni di pulizia di un carrello elevatore, proprio sotto le forche del ‘muletto’.

L’operaio aveva quasi terminato il turno di lavoro. Per eseguire quel tipo di operazione in sicurezza, sarebbe stato necessario bloccare le forche che invece, improvvisamente precipitarono sull’operaio, schiacciandogli la cassa toracica e del bacino. Immediato l’intervento dei soccorsi e anche di un’eliambulanza. Il mezzo del 118, davanti agli sguardi attoniti dei colleghi dell’operaio e dei lavoratori di altre ditte che avevano sentito le urla disperate provenire dal capannone, trasportò l’operaio all’Ospedale di Torrette quando era già in gravissime condizioni. Inutili però furono i tentativi di salvare Aguida che il 18 aprile successivo morì. Ora sarà il tribunale ha esaminare la vicenda e verificare se vi furono responsabilità dell’imputato. In dibattimento verranno ricostruite le fasi della vicenda per accertare se davvero l’azienda peccò in sicurezza.
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