JESI - Ripresa dell’attività per l’Hotel Federico II, il cui complesso rimane in liquidazione ma che riaprirà sia l’accoglienza ricettiva sia la piscina. A darne l’annuncio è l’assessore regionale al Lavoro Stefano Aguzzi, dopo un nuovo incontro sulla questione con parti sociali, sindacali e rappresentanti aziendali.
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Il meridione
Ma ieri in tema di lavoro e occupazione si è tenuto anche un altro confronto con i sindacati, quello fissato dal sindaco di Jesi Massimo Bacci con i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil proprio a fronte di problematiche emerse quali quelle legate al piano industriale annunciato da Elica e alla messa in liquidazione del Federico II. Marche terra ormai del Meridione dal punto di vista economico, è stata una delle constatazioni di Bacci al termine. «Servono – dice il sindaco- un cambio di prospettiva e un piano di sviluppo concreto e realizzabile da parte della Regione».
Con una preoccupazione particolare per quelli che potranno essere gli effetti della pandemia e della fine del blocco dei licenziamenti.
Quanto al complesso alberghiero di via Ancona, l’assessore regionale Aguzzi comunica: «L’esito posso ritenerlo molto positivo, perché ho potuto ascoltare la liquidatrice che ha riferito di una ripresa di attività sia per quanto riguarda l’accoglienza nell’hotel sia delle parti ricreative esterne e interne, per la sola piscina».
Dopo il confronto con Cgil, Cisl, Uil, il sindaco Bacci dice: «Abbiamo condiviso il fatto che le Marche hanno perso nel tempo i fondamentali economici su cui poggiavano, scivolando pericolosamente verso criticità proprie delle regioni del sud, dopo essere state per decenni un traino del sistema Italia al pari di quelle del nord. Situazione resa ancora più preoccupante dalla pandemia».
Prosegue il sindaco: «Ho percepito, apprezzandolo particolarmente, uno spirito estremamente costruttivo per compiere insieme una strada che possa creare opportunità di sviluppo economico e salvaguardia dei livelli occupazionali. Sarà importante che la Regione Marche cambi completamente prospettiva rispetto al passato e avvii un piano di sviluppo concreto e realizzabile che garantisca risorse, investimenti, crescita».
La fine del blocco
Aggiunge Bacci: «Resta la preoccupazione legittima del periodo in cui terminerà il blocco dei licenziamenti. Gli enti locali, per le loro competenze, credo siano pronti a fare la propria parte. Jesi, con il potenziamento delle infrastrutture informatiche alla zona industriale, è certamente avanti e potrà essere fonte attrattiva per il consolidamento delle realtà presenti».