Operazione antiracket, dieci nel mirino
Retata all'alba, un arresto a Jesi

Operazione antiracket, dieci nel mirino Retata all'alba, un arresto a Jesi
2 Minuti di Lettura
Lunedì 2 Febbraio 2015, 10:43 - Ultimo aggiornamento: 4 Febbraio, 18:04
JESI -E' stato messo a segno a Jesi uno degli arresti nell'ambito di un'operazione antiracket. E' scattata all'alba l'offensiva dei Carabinieri per eseguire una decina di misure cautelari in carcere emesse dal gip del Tribunale di Bari su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia. Si tratta di indagini avviate dal Reparto operativo di Bari nell'ottobre scorso, nelle quali sono emerse intimidazioni ai danni di imprese locali da parte della criminalità organizzata, che non si è limitata a imporre il pizzo ma è entrata nella gestione degli affari per garantire il rispetto di accordi e pagamenti.

L'inchiesta avrebbe svelato anche che alcuni imprenditori si sarebbero rivolti ai clan per recuperare crediti o per agevolare l'avvio di nuove attività cadendo poi nella morsa del racket. Un imprenditore è tra i destinatari delle ordinanze d'arresto, per aver inviato esponenti di un clan barese a riscuotere

soldi da un collega il quale, nonostante minacce a lui e ai suoi familiari, ha presentato denuncia. In carcere sono stati condotti Giovanni Stellacci, di 27 anni, i fratelli Luigi e Giuseppe Tufariello, di 29 e 27, Giuseppe Antuofermo, di 27, Giuseppe Verania, di 30, Giuseppe Muscatelli, di 23 catturato a Jesi, i fratelli baresi Nicola a Raffaele Anemolo, di 55 e 53. A domiciliari è stato posto un 50enne di Barletta, l'imprenditore accusato di essersi rivolto agli Anemolo per un recupero crediti vantato nei

confronti di un collega. Sono tutti accusati di concorso in estorsione aggravata e, ad alcuni, è stata contestata l'aggravante del metodo mafioso e l'uso delle armi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA