Fuori strada, Loris non ce l’ha fatta. Si è arreso dopo 8 giorni di agonia: Serra de' Conti in lutto

Fuori strada, Loris non ce l’ha fatta. Si è arreso dopo 8 giorni di agonia: Serra de' Conti in lutto
Fuori strada, Loris non ce l’ha fatta. Si è arreso dopo 8 giorni di agonia: Serra de' Conti in lutto
di Sabrina Marinelli
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Martedì 23 Gennaio 2024, 04:20 - Ultimo aggiornamento: 12:29

SERRA DE’ CONTI E’ morto sabato a Cesena, il giorno dopo aver compiuto 49 anni, Loris Rinaldi. Era ricoverato in rianimazione all’ospedale Bufalini dopo un grave incidente stradale avvenuto nel Ravennate. Era nato il 19 gennaio 1975 a Jesi e aveva vissuto a Serra de’ Conti fino al trasferimento a Ravenna, dove lavorava per il Gruppo Sapir. Domenica 14 gennaio era finito fuori strada con la propria automobile sulla E45 a Casemurate, all’altezza dello svincolo per Mirabilandia. Le sue condizioni erano apparse subito molto gravi. Era stato trasportato all’ospedale Bufalini di Cesana dove è rimasto ricoverato fino a sabato, giorno in cui è avvenuto il decesso. La famiglia ha autorizzato l’espianto degli organi, effettuato il giorno stesso.

Lo schianto

Loris Rinaldi stava rientrando a casa dopo aver pranzato con gli amici quella domenica. Erano stati nel Cesenate. Era solo in macchina quando è avvenuto l’incidente, le cui cause non sono state ancora determinate. All’improvviso ha perso il controllo della Jeep Renegade finita in un campo, dopo essersi ribaltata più volte. Era ancora vivo ma in condizioni disperate all’arrivo dei soccorritori e, dopo quasi una settimana da quel terribile incidente, è morto.

La camera ardente sarà allestita oggi dalle 10 presso l’obitorio dell’ospedale Bufalini di Cesena, dove è deceduto.

Domani la salma partirà alla volta di Serra de’ Conti, dove alle 16 si terranno i funerali nella chiesa parrocchiale di Santa Maria de’ Abbatissis. Loris Rinaldi lascia la mamma Urbana, la sorella Jessica, i nipoti, gli zii e i cugini oltre ad un’intera comunità, distrutta dal dolore, che si è stretta intorno alla famiglia. «Ciao Lo, vola libero – il ricordo di un’amica - sei stato il mio primo amico: quando appena nata mi hanno portata a casa dall'ospedale, tu abitavi già al piano di sopra, eri dieci mesi più grande di me. Sei poi diventato un amico del cuore e un pezzo della mia vita. Siamo cresciuti insieme tra giochi e risate, le feste di compleanno con i tanti amici, i balli scatenati, le pose scomposte, lavagne e gessetti, i compiti, le merende e le chiacchiere tra i nostri adorati nonni». Toccanti i ricordi affidati ai social, dove gli amici hanno condiviso vecchie fotografie e aneddoti in attesa del funerale di domani, quando potranno riunirsi per salutarlo un’ultima volta. Tante le amicizie che lascia anche a Ravenna dove si era trasferito ormai da tempo anche se tornava spesso a Serra de’ Conti dalla sua famiglia.

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