Il Sanzio adesso teme l’offensiva
di Pescara che cerca nuove rotte

Il Sanzio adesso teme l’offensiva di Pescara che cerca nuove rotte
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Martedì 6 Dicembre 2016, 09:48
FALCONARA - Una guerra tra piccoli che rischia di mettere in difficoltà la competitività del Sanzio. La cannonata arriva dalla Regione Abruzzo, che ha recentemente emanato un bando pubblico da 12 milioni di euro in 5 anni, rivolto alle compagnie aeree per la promozione turistica. Il massiccio investimento ha buone probabilità di rendere lo scalo di Pescara molto più appetibile di quello dorico, che invece da tempo combatte con una liquidità sempre più scarsa. Il bando, diviso in 4 diversi lotti, riguarda collegamenti con «consolidati mercati internazionali di medio raggio» e con «mercati innovativi di medio raggio», oltre a quelli con mercati nazionali, consolidati o innovativi. Sembra dunque mirato a catturare altri vettori che attualmente viaggiano sulle rotte marchigiane.

«La politica aggressiva della Regione Abruzzo non fa bene al Sanzio - ha sottolineato Roberto Ascani, Fit Cisl -: come sindacati ci chiediamo perché la Regione Marche non faccia la stessa cosa. Vorremmo un segnale di presenza, perché ultimamente sembra essersi rintanata nelle stanze di palazzo Raffaello». La Regione, socio di maggioranza di Aerdorica, ha infatti chiuso i rubinetti per non incappare in un’infrazione alla normativa sugli aiuti di Stato e, addirittura, l’ultimo aumento di capitale deliberato, è arrivato decurtato di 1,1 milioni di euro, soldi che ora più che mai servirebbero per lo sviluppo commerciale dello scalo, ad esempio concretizzando il sodalizio con Easy Jet, che i recente ha chiesto di poter lavorare su Ancona.. La preoccupazione è emersa ieri nell’incontro tra l’Amministratore unico di Aerdorica, Federica Massei, ed i sindacati, durante il quale è stata analizzata la difficile situazione societaria. Per cercare di risparmiare, si starebbe pensando all’utilizzo di alcuni dipendenti Aerdorica all’Interporto, ad esempio per alcune attività di facchinaggio. Intanto, si starebbe valutando anche l’ipotesi di chiedere un prestito alla Cassa Depositi e Prestiti.
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