Il party di compleanno finisce nel sangue, volano pugni e bottiglie: in 5 a processo per la maxi rissa

Le denunce sono partite dalla polizia di Fabriano
Le denunce sono partite dalla polizia di Fabriano
di Stefano Rispoli
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Sabato 24 Giugno 2023, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 12:29

FABRIANO - Il party di compleanno era finito nel sangue: erano volati pugni, sassi, sedie, bottiglie, all’interno e all’esterno di Villa Panorama, struttura ricettiva scelta da un gruppo di amici fabrianesi per festeggiare uno di loro. In concomitanza di quella maxi rissa, scoppiata il 14 giugno del 2021, erano stati fermati dalla polizia e dai carabinieri e denunciati in 13, tra cui alcuni giovanissimi. Otto posizioni sono state stralciate perché c’è chi ha pagato dopo il decreto penale di condanna e chi ha chiesto e ottenuto la messa alla prova.

In 5, invece, hanno fatto opposizione al decreto penale e ora dovranno affrontare il processo - assistiti dagli avvocati Luca Fiorito, Francesco Serroni, Monica Bisio e Jacopo Saccomani - per dimostrare la loro innocenza: si ritengono, infatti, vittime di quello sconcertante episodio di violenza.

Quattro hanno tra i 20 e i 22 anni, il quinto è un 40enne romeno, anche lui residente a Fabriano. 


A scatenare il parapiglia, secondo la polizia, era stato il furto del cellulare (poi ritrovato) della proprietaria della villa che, nel caos generale, aveva chiesto aiuto al suo giardiniere romeno. Quest’ultimo si sarebbe presentato con un manipolo di connazionali che, a quanto pare, già conoscevano il gruppo di amici intento a festeggiare il compleanno e in passato avevano avuto degli screzi con alcuni di loro. Dagli insulti e dalle minacce, la lite era rapidamente degenerata in pugni, sassate, bottigliate e sedie che volavano. Un tutti contro tutti, senza esclusione di colpi, che aveva causato danni agli arredi della villa e perfino ad alcune auto parcheggiate all’esterno. L’arrivo delle forze dell’ordine aveva posto fine alla violenza. In 8 erano andati all’ospedale: i più gravi, un giovane fabrianese con una mano fratturata e un ragazzo albanese con il naso rotto. Ieri il giudice Pietro Renna ha ammesso la lista dei testimoni, rinviando il processo al prossimo 10 novembre. 

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