L’odissea al Cup dell’ospedale Profili: per fare una risonanza si finisce a Gubbio

L’odissea al Cup dell’ospedale Profili: per fare una risonanza si finisce a Gubbio
L’odissea al Cup dell’ospedale Profili: per fare una risonanza si finisce a Gubbio
di Marco Antonini
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Domenica 20 Giugno 2021, 09:05

FABRIANO  - Prima la visita dal medico di famiglia, poi l’inizio dell’odissea al Cup dell’ospedale Profili. Protagonisti marito e moglie di Fabriano. Lui ha un forte dolore tanto che gli è stata segnata, con urgenza, sulla ricetta, una risonanza magnetica. Ma a Fabriano non solo non c’è posto con la priorità, ma nemmeno a pagamento. Così l’esame è stato fatto, nell’arco di pochi giorni, all’ospedale di Branca Gubbio, in Umbria. È quanto racconta una coppia residente in città. 


Un problema, quello delle liste d’attesa, che va avanti da anni con una carenza di personale che rende difficile mantenere il giusto ritmo, soprattutto in un periodo come quello attuale, post emergenza pandemica, in cui bisognerebbe recuperare anche tante prestazioni saltate nei mesi passati. «Mi reco al Cup del Profili perché al numero verde del Centro Unico di prenotazione regionale mi dicono che non possono prenotare e devo andare di persona - racconta la donna. - Alle 7,30 mi armo di pazienza e vado in ospedale. C’era già fila. Attendo il mio turno.

La risonanza magnetica, a Fabriano, non c’è. C’è un posto libero, non subito, solo a Loreto. Un’ora e mezza di viaggio per un esame che dovrei fare sotto casa perché non è un controllo di routine, ma l’inizio di un percorso sanitario da fare con gli stessi medici e negli stessi posti». 


La delusione è tanta quando, nonostante il periodo di incertezza economica, la donna si sente rispondere che quell’appuntamento a Fabriano non c’è nemmeno a pagamento e il motivo, gli è stato risposto, «è la carenza di personale». Così raggiunge gli uffici di via Marconi per lamentare quanto accaduto e chiedere «a cosa serve l’urgenza sulla ricetta se il trattamento è questo». Poi, riesce, dopo essere passata da un ufficio a un altro, a prenotare un appuntamento per suo marito, pochi giorni dopo, all’ospedale di Branca-Gubbio. «Non visita a pagamento, ma con regolare ticket e risonanza già fatta» ci tiene a precisare, chiedendo alla politica di fare qualcosa. Non si va in Umbria, quindi, solo per partorire (la gran parte delle donne dell’entroterra scelgono questa sala parto), ma anche per altre visite che si potrebbero, o dovrebbero, fare a Fabriano.

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