Vaccini, la corsa riparte tra lunghe code e rinunce. Una nonnina di 95 anni: «Tre ore per la mia dose»

Le vaccinazioni al centro sportivo Paolinelli
Le vaccinazioni al centro sportivo Paolinelli
di Michele Rocchetti
4 Minuti di Lettura
Domenica 21 Marzo 2021, 04:05

ANCONA - Fino a tre ore di tempo per portare a termine l’iter completo della vaccinazione, alla quale però solo in pochi hanno deciso di sottrarsi, tanto che alla fine l’adesione in tutta la provincia di Ancona è stata intorno all’87%.

Dopo la falsa partenza di venerdì, dovuta più che altro a un difetto di comunicazione, ieri mattina il centro sportivo Paolinelli si è riempito, oltre che delle 500 persone attese per il richiamo, anche di quasi tutti i 220 che si erano prenotati per la prima dose. E proprio questi ultimi sono coloro che hanno dovuto aspettare di più, determinando la formazione di lunghe code. 


L’anamnesi lunga
«Il problema è che adesso ci si mette molto a raccogliere le informazioni personali e a fare l’anamnesi – riferisce la responsabile del centro, Patrizia Marcolini – perché tante persone hanno dubbi legati a quanto si è detto negli ultimi giorni su AstraZeneca e prima di vaccinarsi vogliono avere delle risposte». In realtà alcuni speravano anche di poter ricevere Pfizer, invece che AstraZeneca, per la prima dose, ma il numero di dosi di questo vaccino che l’Asur Marche ha a disposizione permette ora come ora di utilizzarlo unicamente per i richiami. «Chi è affetto da patologie pregresse, per cui sono consigliati i vaccini a Rna, non può fare la prima dose finché non avremo un numero di dosi di Pfizer sufficienti ad iniziare un nuovo ciclo – fa sapere Marcolini -. Speriamo che qualcosa possa arrivare la prossima settimana». Intanto, però, non è detto che costoro debbano per forza rimandare l’iniezione.

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I suscettibili
«Pfizer e Moderna vengono raccomandati alle persone suscettibili, non perché AstraZeneca sia per loro pericoloso, ma perché ha una percentuale di copertura inferiore – osserva Marcolini -, perciò, una volta ricevute le opportune informazioni, il paziente può decidere di farsi comunque inoculare AstraZeneca».

Naturalmente c’è sempre qualcuno che è dubbioso. «Ora sentiamo che dice il medico, ma i miei genitori hanno entrambi patologie piuttosto importanti, e se la scelta spetta a me preferisco che aspettino qualche giorno in più per fare lo Pfizer – è la posizione di Roberto D’Ambrosio -. Anche perché si era partiti dicendo che per gli over 80 il vaccino da usare era quello e mi pare giusto che si prosegua così». 


Un’altra signora, che vuole restare anonima, sostiene di essere assolutamente pro vaccino, ma che non accetta di essere costretta a fare l’AstraZeneca: «Oggi ho accompagnato mio marito a fare il richiamo di Pfizer ed è andato tutto bene. Io credo nei vaccini, tanto che faccio ogni anno quello antinfluenzale, ma non credo in AstraZeneca. Molte persone che conosco dopo averlo fatto hanno avuto sintomi, anche se non gravi, e non capisco perché uno deve star male, quando c’è un altro vaccino che non dà conseguenze. Se quando sarà il mio turno l’unica possibilità sarà questa non so se lo farò». La stragrande maggioranza delle persone ha tuttavia accettato di farsi vaccinare con Astra Zeneca. «Sono tranquillo – dichiara Pio Limongelli, 86 anni -. Alla fine anche prendendo un’aspirina si può avere una reazione avversa. Preferisco vaccinarmi subito con AstraZeneca piuttosto che dover aspettare chissà quanto per Pfizer». Anna Naspetti, classe 1938, riferisce di aver seguito tutte le vicende relative ad AstraZeneca, ma di non aver mai pensato di rinunciare a vaccinarsi: «Se sono tranquilli i medici lo sono anch’io». 


Nessun dolore
Anche Arnelia Mercante, 95 anni senza sentirli, non ha battuto ciglio: «Certo, Pfizer sarebbe stato meglio, ma ormai il vaccino avevo deciso di farlo e ho fatto quello che c’era. La puntura non è stata dolorosa. Sto bene. Sono tranquilla. Figuriamoci se ho paura a 95 anni. Però ora vorrei andare a casa. Sono tre ore che sto qui». A tal proposito il direttore dell’Asur Area Vasta 2, Giovanni Guidi, ha dichiarato che, per abbreviare i tempi, i tavoli per l’anamnesi ad Ancona sono stati aumentati da 6 a 8, a Senigallia e Fabriano da 3 a 4 e a Jesi da 4 a 6. Gli operatori inoltre invitano gli utenti a presentarsi con gli appositi moduli, scaricabili dal sito dell’Asur, già compilati e a rispettare le fasce orarie indicate sull’appuntamento, senza arrivare prima.

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