Chiaravalle in piazza per difendere
i pini: lunedì tutti in largo Oberdan

Chiaravalle in piazza per difendere i pini: lunedì tutti in largo Oberdan
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Venerdì 15 Marzo 2019, 08:35
CHIARAVALLE - La questione l’ha sollevata Michael Giaccaglia, fotografo chiaravallese celebrato da riviste internazionali, ma anche diversi cittadini chiedono informazioni e notizie. Nei prossimi giorni in largo Oberdan, piccola piazza che ospitava fino a qualche decennio fa lo storico Pino Bar, ora divenuto Bar Baraonda, saranno abbattuti i due pini marittimi che caratterizzano lo spazio. «Qualche tempo fa - dice Giaccaglia che risiede nel quartiere - furono tagliati altri due pini che in effetti erano molto danneggiati e potevano causare problemi di sicurezza, ma questi due non sono assolutamente malati o pericolosi. L’assessore Andrea Alcalini ci ha detto che si procederà alla ripiantumazione in tempi brevi e che il tutto rientra in un progetto di ammodernamento e ristrutturazione di largo Oberdan. Ma che senso ha abbattere alberi sani che avranno almeno 70 anni quando sarebbe sufficiente un’efficace potatura per metterli in sicurezza?».

Anche sui social molti hanno detto la loro e tanti cittadini hanno protestato perché quei pini rappresentano una memoria storica della città. Qualcuno ha evidenziato come dietro l’abbattimento delle piante si possano nascondere questioni economiche. Ma Giaccaglia non ci sta e si fa promotore di una iniziativa singolare dopo aver promesso battaglia. «Ho parlato con l’assessore e gli ho detto che intendo indagare sulle ditte che poi avranno l’incarico di ripiantumare gli alberi e di potarli. Era già stato sbagliato, qualche anno fa, abbattere gli alberi del viale della Manifattura visto che solo una piccola percentuale era risultata malata. E poi chiamerò a raccolta i cittadini di Chiaravalle, non solo di questo quartiere, perché lunedì 18, data di inizio dei lavori di abbattimento e ripiantumazione degli alberi, vengano a manifestare con me il proprio dissenso su una scelta che non può essere assolutamente condivisa proprio nei giorni che il mondo protesta e si preoccupa dei cambiamenti climatici che rischiano di far morire il pianeta».
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