La speranza di Mister Movieland «Riaprire il cinema? Magari, siamo al buio»

La speranza di Mister Movieland «Riaprire il cinema? Magari, siamo al buio»
La speranza di Mister Movieland «Riaprire il cinema? Magari, siamo al buio»
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Sabato 30 Dicembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 15:19

Saverio Smeriglio, mister Movieland: che ne sarà del multisala di via Montebello?

«E chi lo sa? L’immobile non è di nostra proprietà, è finito all’asta. Noi abbiamo ottenuto dal tribunale l’autorizzazione ad occuparlo fino a quando non verrà venduto, e già questo ha comportato un costo. Nel frattempo ci piacerebbe riaprire il cinema, avremmo voluto fare questo regalo agli anconetani per Natale, ma è stato impossibile».

Perché?

«Perché i sopralluoghi li abbiamo fatti con le torce, abbiamo chiesto all’Enel di riattivare l’elettricità ma ancora è tutto fermo.

Senza luce, non riusciamo a riattivare gli impianti e a valutarne lo stato. E non riusciamo neppure a mettere a terra un business plan: quanto ci costa riattivare le sale? Impossibile dirlo. Ma soprattutto: conviene investire in una struttura che non è nostra e che un giorno potrebbe essere venduta all’asta?».

Dunque, che pensate di fare?

«Aspettiamo che venga attivata l’elettricità, poi decideremo, sperando di non dover attendere tempi biblici. Siamo appesi a un filo, fare piani di investimento così è molto complicato».

Perché due anni fa avete deciso di interrompere la gestione?

«Perché sono subentrati i problemi giudiziari della proprietà, le restrizioni della pandemia hanno fatto il resto».

È conveniente oggi investire nel settore cinematografico?

«Il cinema, dopo gli anni bui del Covid, ha recuperato un 30% e ora gode di discreta salute, anche se è cambiato molto nel modo in cui le sale vanno gestite. Serve un approccio più creativo e intelligente: lo spettatore oggi si aspetta di vivere un’esperienza al cinema, non semplicemente di assistere a un film».

Avete ipotizzato di investire in altri immobili?

«Certo, non siamo legati allo stabile di via Montebello, ma a un mestiere che facciamo dal 1953. Abbiamo valutato diverse ipotesi, ma il centro è imbrigliato, ha tante strutture vecchie o bloccate».

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