Saverio Smeriglio, mister Movieland: che ne sarà del multisala di via Montebello?
«E chi lo sa? L’immobile non è di nostra proprietà, è finito all’asta. Noi abbiamo ottenuto dal tribunale l’autorizzazione ad occuparlo fino a quando non verrà venduto, e già questo ha comportato un costo. Nel frattempo ci piacerebbe riaprire il cinema, avremmo voluto fare questo regalo agli anconetani per Natale, ma è stato impossibile».
Perché?
«Perché i sopralluoghi li abbiamo fatti con le torce, abbiamo chiesto all’Enel di riattivare l’elettricità ma ancora è tutto fermo.
Dunque, che pensate di fare?
«Aspettiamo che venga attivata l’elettricità, poi decideremo, sperando di non dover attendere tempi biblici. Siamo appesi a un filo, fare piani di investimento così è molto complicato».
Perché due anni fa avete deciso di interrompere la gestione?
«Perché sono subentrati i problemi giudiziari della proprietà, le restrizioni della pandemia hanno fatto il resto».
È conveniente oggi investire nel settore cinematografico?
«Il cinema, dopo gli anni bui del Covid, ha recuperato un 30% e ora gode di discreta salute, anche se è cambiato molto nel modo in cui le sale vanno gestite. Serve un approccio più creativo e intelligente: lo spettatore oggi si aspetta di vivere un’esperienza al cinema, non semplicemente di assistere a un film».
Avete ipotizzato di investire in altri immobili?
«Certo, non siamo legati allo stabile di via Montebello, ma a un mestiere che facciamo dal 1953. Abbiamo valutato diverse ipotesi, ma il centro è imbrigliato, ha tante strutture vecchie o bloccate».